La chiamavano tutti Cristina

La scomparsa a 92 anni di Kirsten Aschengreen Piacenti

Kirsten Aschengreen Piacenti
Laura Lombardi |  | Firenze

Il 9 aprile è mancata, nella sua casa nel comune di Reggello, all’età di 92 anni, Kirsten Aschengreen Piacenti. Nata il 29 marzo 1929 a Madras, in India, da genitori danesi, Kirsten (ma da quasi tutti chiamata Cristina) si era laureata in storia dell'arte a Londra specializzandosi al Courtauld Institute e poi all'Università di Firenze, città nella quale si era poi stabilita.

Dal 1974 al 1996 aveva diretto il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti (dal 2015 rinominato Tesoro dei Granduchi, dopo l’entrata di Pitti nel percorso degli Uffizi), ente in cui già lavorava come funzionaria dal 1971. Qui, con l’energia e la serietà che la contraddistinguevano, coniugate a una disposizione molto aperta e cordiale verso i suoi collaboratori e interlocutori, aveva costituito il Museo delle Porcellane e la Galleria del Costume.

Dal 1996 aveva poi assunto la direzione del museo Stibbert, dimora dell’inglese (ma nato a Firenze) Frederick Stibbert (1838-1906) che alla morte aveva lasciato le sue collezioni alla città. Di quel luogo, situato sulla collina di Montughi (e recentemente definito da un giornalista di «The New York Times» il museo più eclettico e affascinante di Firenze), Cristina si era impegnata a valorizzare i diversi nuclei collezionistici, secondo una linea perseguita dall’attuale direttore Enrico Colle, che proprio con lei si era «formato» nei riallestimenti di Palazzo Pitti.

Negli ultimi anni si era dedicata anche alla salvaguardia del Castello di Sammezzano. Notevole la sua attività di studiosa con contributi che riguardano la corte granducale toscana e le corti europee, e che spaziano dalle oreficerie, agli abiti (antichi e moderni), dalle porcellane, ai mobili, dagli avori ai gioielli, cui si aggiungono i cataloghi ragionati dei musei da lei diretti (ma già al 1967 risale quello del museo degli Argenti) e le mostre allestite in quegli spazi, fin dalla celebre «Curiosità di una reggia» (con Sandra Pinto) nel 1979. Nel 2009 era stata insignita dell’Honorary Lieutenant of the Victorian Order (Lvo), per i servizi alla Royal Collection.

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