Guido Cagnacci (attr.) (Santarcangelo 1601 - Vienna 1663), Profilo di giovane, sanguigna su carta avorio

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Guido Cagnacci (attr.) (Santarcangelo 1601 - Vienna 1663), Profilo di giovane, sanguigna su carta avorio

La Biennale di Rimini lascia il segno

Il disegno declinato in 33 mostre e 2mila opere

Trentatré mostre in numerosi luoghi noti della città, tra cui Castel Sismondo, il Museo della Città, il Cinema Fulgor, il centro Fabbrica Arte Rimini (Far), la Domus del chirurgo e Palazzo Gambalunga, dove sono allestite oltre 2mila opere di disegno antico e moderno, fumetto e architettura, calligrafia e grafica, pittura, street art e cinema: sono i numeri principali della terza edizione della Biennale del disegno di Rimini, quest’anno intitolata «Visibile e invisibile, desiderio e passione» e aperta dal 28 aprile fino al 15 luglio.

Le varie mostre mettono insieme lavori di Pablo Picasso, i disegni erotici di Federico Fellini, Giorgio Morandi, Felice Giani, Ubaldo e Gaetano Gandolfi, il fumettista di Corto Maltese Sergio Toppi, Davide Benati fino a un confronto tra Guercino e un suo falsario. Tra gli appuntamenti di maggior richiamo c’è, al Far, l’ultima produzione di Vanessa Beecroft che espone la serie dei «Disegni americani» caratterizzati da figure femminili esili, solitarie e fantasmatiche coperte dai burqa.

Alla Rocca Malatestiana c’è «Il corpo sognato», 42 fogli del «Libro dei sogni» in cui Fellini annota il proprio mondo onirico e dov’è di scena anche Picasso: a confronto, le 66 acqueforti, acquetinte e puntesecche che l’artista spagnolo realizzò nel 1968 per illustrare «La Célestine» di Fernando de Rojas. Al Museo della Città è visibile «Delineavit. Guercino e il caso del Falsario»: un centinaio di paesaggi in parte attribuibili a Guercino e in parte al suo celebre «Falsario». Fino ad ora si trattava di un pittore ancora anonimo, vissuto a metà del Settecento, che oggi i curatori della Biennale (Massimo Pulini, Andrea Losavio e Anna Maria Bernucci) assegnano all’incisore Francesco Novelli (Venezia 1764-1836).

Ma sono numerosi gli appuntamenti espositivi: oltre a quanto citato si possono aggiungere quelli legati a Fortunato Duranti (1787-1863, «Le Carte della follia dalla Biblioteca di Fermo» al Museo della Città), Stefano Della Bella (1610-64, «La Poetica del Minuscolo» al Museo Civico), Adolfo De Carolis (1874-1928, «L’Eco del Tempo» a Castel Sismondo). Molto spazio anche al contemporaneo con i dipinti di Giovanni Manfredini, i collage di Jiří Kolář, gli acquerelli di Davide Benati e il consueto «Cantiere disegno» con 50 giovani autori.

Guido Cagnacci (attr.) (Santarcangelo 1601 - Vienna 1663), Profilo di giovane, sanguigna su carta avorio

Stefano Luppi, 27 aprile 2018 | © Riproduzione riservata

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La Biennale di Rimini lascia il segno | Stefano Luppi

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