Lo stand di Thomas Brambilla ad Artissima 2021. Foto: Jenny Dogliani

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Lo stand di Thomas Brambilla ad Artissima 2021. Foto: Jenny Dogliani

Ilaria Bonacossa esce con 30 e lode

Opere fresche, una buona affluenza di pubblico ed espositori soddisfatti delle vendite in cui si sono distinti gli artisti giovani acquistati da collezionisti giovani

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Jenny Dogliani

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Si chiude con 31.500 visitatori, 450 collezionisti da 21 Paesi, 5mila vip e 400 addetti ai lavori la 28ma Artissima, svoltasi all’Oval Lingotto di Torino dal 4 al 7 novembre. Nell’edizione che chiude il mandato di Ilaria Bonacossa, direttrice della fiera per la quinta volta, 155 gallerie hanno esposto circa 1.500 opere: dipinti, sculture e disegni, ma anche alcune installazioni, video e neon, caratterizzati da una predominante attenzione al segno e alla materia. Opere quasi tutte recenti, di artisti italiani e internazionali (emergenti e affermati), con alcune rare presenze di grandi nomi storicizzati, dall’Arte povera a Dorazio. Positivo l’afflusso di collezionisti, non solo italiani ma anche europei, con presenze importanti e nuove leve ai primi acquisti.

Una boccata di ossigeno con buone vendite di artisti giovani nella fascia di prezzi intermedia, fino a 30mila euro, e qualche rara punta oltre i centomila.
«È andata bene, siamo molto contenti soprattutto degli artisti più giovani, che hanno avuto grande successo sia come vendite sia come riscontro. Artisti giovani con prezzi intermedia venduti a un collezionismo giovane che non si può permettere cose carissime, ma che ha piacere di comprare un’opera anche solo per godersela privatamente, senza grandi idee speculative», commenta Paola Potena nello stand di Lia Rumma (Milano, Napoli), tra opere di Marzia Migliora, Gian Maria Tosatti (che rappresenterà l’Italia alla prossima Biennale di Venezia), Michele Guido, Luca Monterastelli, ma anche nomi più affermati come Gilberto Zorio, Ettore Spalletti e William Kentridge.

Molto soddisfatto Roberto Casamonti, che per la prima volta ha portato a Torino la galleria Tornabuoni: «specializzata in artisti storicizzati di grande impatto. Abbiamo proposto Alighiero Boetti, Piero Dorazio ed Emilio Isgrò (da 50mila a 500mila euro) con un titolo che li lega in una selezione molto coerente: “Il segno nel 20º secolo”. Abbiamo incontrato molti collezionisti, se non comprano non ha importanza, compreranno la prossima volta. Però siamo soddisfatti perché abbiamo venduto due cose bellissime, un Isgrò e un Dorazio e torneremo sicuramente» Il noto gallerista appassionato di Novecento, che ha approfittato dei giorni a Torino per comprare un Casorati del 1953, consiglia alla fiera «da 30 e lode» solo «un po’ di selezione in più e una migliore segnaletica a pavimento».

Buone vendite nella fascia fino a 20mila euro anche per la Galleria Continua, dove sono state molto richieste le fotografie di Giovanni Ozzola. Idem per il bergamasco Thomas Brambilla, che ha focalizzato l’attenzione su Jack Pierson, suo artista in mostra fino al 19 dicembre nel torinese Museo Ettore Fico: «Insieme a lui John Torreano, Simon Linke e Maggie Hambling, con prezzi da 2.500 a 300mila euro e vendite in fiera principalmente nella fascia 10mila-15mila euro; nella mostra al museo, però, ho venduto anche cose sui 150mila euro. È andata meglio del precovid grazie a importanti collezionisti internazionali che non avevo mai incontrato a Torino». Successo per i dipinti di Martina Steckholzer da Doris Ghetta (Ortisei, Milano), che spiega: «è un’artista altoatesina che vive a Vienna da vent’anni, proveniente dall’astrattismo. Durante il lockdown ha realizzato un ciclo sugli animali ai margini dei dipinti dei grandi maestri, e ha ammorbidito il segno. Non mi aspettavo questo successo perché non è una pittrice di facile comprensione, fa un lavoro vagamente figurativo, molto minimal e concettuale», molto raffinato e che ricorda vagamente le pitture rupestri (prezzi da 1600 a 12mila euro).

Portare nuovi linguaggi pittorici e scultorei a collezionisti riflessivi che non comprano al primo impulso è una scelta che a volte paga, ma a volte no, come nel caso, per esempio, del ceco Jiri Svestka (Praga), che ha «trovato la fiera un po’ più lenta del solito, con molto interesse per i miei artisti, molto giovani, alcuni ancora studenti all’Accademia, ma scarsissime vendite», nello stand dipinti, disegni e sculture di Matias Chochola, Monika Pascoe Mikyskova, Katarina Poliacikiva e Dominik Styck da 5mila a 57mila euro.

Per chi si fosse perso qualche stand, il catalogo resta online su artissima.art fino al 9 novembre. Appuntamento dal 4 al 6 novembre 2022.

Speciale Artissima 2021

Lo stand di Jiri Svestka ad Artissima 2021. Foto: Jenny Dogliani

Lo stand di Thomas Brambilla ad Artissima 2021. Foto: Jenny Dogliani

Un’opera di Martina Steckholzer nello stand di Doris Ghetta ad Artissima 2021. Foto: Jenny Dogliani

Lo stand di Lia Rumma ad Artissima 2021. Foto: Jenny Dogliani

Jenny Dogliani, 08 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

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