Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliNel Castello Mackenzie di Coppedé, sede neogotica di Cambi a Genova, il 27 maggio, dalle ore 15, viene esitata una nuova asta dedicata al Design con arredi della produzione italiana e internazionale del ’900, fino ai primi anni 2000, spaziando da pezzi di largo consumo ad arredi di nicchia provenienti da commissioni private. Il catalogo di 450 lotti comprende creazioni d’inizio secolo firmate Louis Majorelle e Tiffany, così come ideazioni di grandi designer, da Gio Ponti a Piero Fornasetti, da Max Ingrand a Ercole Barovier, da Alessandro Mendini a Jindrich Halabala e Martin Grierson.
Tra i lotti più interessanti da segnalare: il tavolo basso della serie «Eros» in marmo grigio Mondragone di Angelo Mangiarotti, prodotto da Skipper nel 1970 ca e stimato 4-6mila euro; un paravento pieghevole su ruote, con struttura in legno laccato e decoro serigrafato a «Trofei» su un verso e «Giardino Settecentesco» sull’altro, disegnato da Piero Fornasetti nel 1956 e stimato 2.500-3mila euro e, tra i pezzi più contemporanei, un grande lampadario a plafone con struttura in ottone, proveniente dagli arredi del ristorante Gold di Dolce&Gabbana a Milano, prodotto nel 2010 su progetto di Ferruccio Laviani e stimato 4-6mila euro.
«Siamo felici di aver creato un bouquet di appuntamenti che può soddisfare ogni tipo di cliente, commenta il responsabile della vendita Sirio Candeloro, e l'asta di Genova rimane il punto di riferimento per gli amanti del design, essendo ricca di proposte adeguate per gli amanti della bellezza e della progettualità italiana, con pezzi classici come le otto sedie modello “Africa” della serie “Artona” di Afra e Tobia Scarpa, valutate 6-8mila euro, o proposte più innovative come l’appendiabiti “Cactus” di Guido Drocco e Franco Mello, stimato 1.200-1.500 euro.
L’asta di Design è l'appuntamento che dà la misura di tutti gli altri del dipartimento e propone il giusto mix per capire il mercato, cogliere tendenze e arrivare prima che le mode esplodano. Ovviamente ci sono i collezionisti che non possono fare a meno dei pezzi unici del Fine Design, gli arredatori che vogliono un target ad alta conoscibilità con le proposte iconiche del Design200, ci sono poi i ricercatori che si specializzano nell'indagine dei pezzi del DesignLab, ma l'asta Design di Cambi rimane il vero termometro di come sta andando il settore».
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