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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliNovembre si è concluso a Parigi con due appuntamenti importanti. Il 25 da Sotheby’s sono stati esitati, per un totale di oltre 7milioni di euro, circa 200 lotti che spaziavano dall’Art Déco al design contemporaneo. Top lot assoluto della tornata, un tavolino modernista in noce e ferro battuto presentato da Pierre Chareau all’«Exposition d’art décoratif contemporain» del 1927; icona del design d’avanguardia, non era più apparso sul mercato fino ad ora: stimato 200mila-300mila euro, è stato infatti aggiudicato per 749.300. Tra le creazioni più note dell’architetto giapponese Shiro Kuramata, la sedia «Miss Blanche», omaggio del 1988 all’eroina fragile di Tennessee Williams in polimetacrilato trasparente con rose artificiali, riscuote sempre l’attenzione dei collezionisti e, anche in quest’occasione, ha spuntato più di 400mila euro contro una stima di 200mila-300mila. In un’asta di design importante non poteva mancare François-Xavier Lalanne che, con la scultura «Ganesh» del 2002 in bronzo patinato, caratterizzata da quella sottile ironia tipica delle sue opere animalier, ha ottenuto il terzo miglior prezzo della tornata: 355.600 euro contro una previsione di 70mila-100mila. Notevoli le aggiudicazioni anche per Georges Jouve, Pierre Legrain, Eugène Printz, Jean Dunand e Jean-Michel Frank, meno brillanti quelle dei designer italiani, fatta eccezione per un lotto di cinque Pulcini in vetro soffiato di Alessandro Pianon per Vistosi del 1961, stimato 10mila-15mila euro e venduto per 53.340.
François-Xavier Lalanne, «Ganesh», 2002, aggiudicato da Sotheby’s per 355.600 euro
Il giorno successivo Christie’s ha presentato oltre 180 lotti sotto il titolo Design, 1925-2025: la Modernité en Héritage, proponendo i designer più in voga al momento con risultati che non hanno deluso le aspettative raggiungendo un totale di 17.758.928 euro, più del doppio della stima iniziale; il 92% dei lotti è stato venduto in oltre sei ore di offerte che hanno portato il 73% a superare la stima massima. Se è solitamente François-Xavier Lalanne a spuntare le cifre più astronomiche, in questo caso è stata la moglie Claude a guadagnarsi il podio con la scultura fitomorfa «Choupatte», pezzo unico del 2013 in rame patinato, zincato e stagno, venduta a 3.293.000 euro, quasi cinque volte la stima massima, dopo oltre 10 minuti di rilanci. Altre opere dell'artista sono state oggetto di contesa: un pezzo unico del 2009, «Miroir», ha raggiunto 1.646.000 euro (stima 1.400.000-1.800.000) e due panchine in bronzo dorato, realizzate entrambe nel 1996 su commissione della nota collezionista Pauline Karpidas, sono state vendute ciascuna a 482.600 euro contro una stima di 250mila-350mila.
Le creazioni poetiche ed uniche di Diego Giacometti continuano a riscuotere consensi: una coppia di poltrone «Pommeaux de canne», risalente al 1963 e proveniente da una collezione romana, è stata battuta fino a 1.219.200 euro (stima 600mila-800mila) e una variante del 1970 circa, «Tête de lionne», di uguale stima e provenienza, è stata aggiudicata per 1.585.000 euro. Oltre agli ottimi risultati raggiunti da nomi storici come Charlotte Perriand, Line Vautrin, Georges Jouve, Jean Prouvé e Jean Royère, da segnalare anche il nuovo record mondiale per Guy de Rougemont il cui Tavolo-Scultura, pezzo unico del 1971 in acciaio lucido e spazzolato, vetro acrilico e compensato, ha più che raddoppiato la stima massima (100mila-150mila) andando al maggior offerente per 355.600 euro. Infine, per quanto riguarda il design italiano e il crescente interesse per gli anni Settanta, la lampada «Moloch» di Gaetano Pesce per Bracciodiferro, icona Pop del 1970 circa, è stata venduta per 203.200 euro, polverizzando la stima di 70mila-90mila.
Claude Lalanne, «Choupatte», 2013, aggiudicato da Christie’s per 3.293.000 euro
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