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Da Finarte, una grande console con specchiera nel tipico stile moresco del Bugatti ha ottenuto ben 50.550 euro

Courtesy of Finarte

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Da Finarte, una grande console con specchiera nel tipico stile moresco del Bugatti ha ottenuto ben 50.550 euro

Courtesy of Finarte

Un novembre scintillante: il design d’autore trascina le aste europee

Tra top lot inattesi, lampadari moltiplicati di valore e rarità museali, le case d’asta registrano percentuali di vendita record e un entusiasmo crescente per maestri italiani, francesi e americani

Carla Cerutti

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Il mese si apre con l’asta di Phillips a Londra dello scorso 4 novembre che ha realizzato 3.8 milioni di sterline con un tasso di vendita del 97% per valore e del 92% per lotti. Due i top lot della tornata: una «Brebis» di François-Xavier Lalanne, della serie «Nouveaux Moutons» del 1995, aggiudicata per 412.800 sterline (stima 200mila-300mila) e un raro orologio a pendolo di Adolf Loos del 1904 circa venduto allo stesso prezzo (stima 150mila-200mila) stabilendo il record mondiale d’asta per il noto architetto austriaco. A seguire, altri risultati degni di nota sono stati registrati nel settore dell'illuminazione: un lampadario in ottone di Gino Sarfatti, modello n. 2022C del 1948 circa, è stato battuto a 122.550 sterline, cinque volte la sua stima iniziale di 25mila-35mila; un lampadario da soffitto di Carlo Scarpa per Venini del 1936 circa ha superato oltre otto volte la stima prevendita di 12mila-18mila andando al miglior offerente per 103.200 sterline; il noto lampadario «Balena» di Ettore Sottsass per Arredoluce del 1957 è stato aggiudicato per 85.140 sterline, più che triplicando la stima minima (25mila-35mila) e una rara coppia di lampade a sospensione di Angelo Lelii del 1963, con diffusori in alluminio colorato, è stata battuta per 41.280 sterline (stima 18mila-24mila). Anche Il design francese del dopoguerra ha riscosso interesse: tra i dieci lotti più importanti si sono qualificate opere di Charlotte Perriand, Jean Prouvé, Jean Royère e Line Vautrin. Di quest’ultima, raffinata designer parigina, lo specchio «Gabrielle» del 1960 circa, stimato 15mila-20mila, è stato esitato per 77.400 sterline. Carlo Bugatti ha catalizzato l’attenzione degli acquirenti nell’asta Design Heritage battuta da Finarte a Milano il 17: un nucleo di 5 arredi, provenienti dalla famiglia Bonfiglietti di Roma, ha largamente superato le aspettative, rendendo giustizia ad un grande protagonista dell’eclettismo italiano, fino ad oggi apprezzato più all’estero che in patria. Intarsiata in peltro e decorata in osso e rame sbalzato con frange decorative in passamaneria, arricchite da elementi in rame, e rivestimento in pelle, una grande console con specchiera nel tipico stile moresco del Bugatti ha ottenuto ben 50.550 euro, triplicando la stima di 15mila-20mila, sia per la sua rarità che per l’iscrizione ad intarsio CASATI che potrebbe far supporre una commissione della marchesa Luisa Casati Stampa di Soncino, nota per le sue stravaganze. 

                                               

Da Cambi la scultura di Michael Powolny, del 1910 circa, è stata battuta a 8.850 euro. Courtesy of Cambi Casa d’Aste

Da Piasa la panca «Conoid» di George Nakashima del 1971 è stata battuta a 112.991. Courtesy of Piasa

Allo stesso nucleo di arredi apparteneva anche il secondo top lot dell’asta: una sedia a spalliera alta e asimmetrica stimata 3mila-5mila euro e aggiudicata a 45.510. A seguire, un’altra sedia simile ha totalizzato 27.870 euro (stima 2mila-3mila), un tavolino ottagonale 21.570 (stima 3mila-4mila) e una piccola console a mensola 16.530 (stima 800-1.200). Il giorno successivo, a Parigi, nell’asta dedicata da Piasa al design americano, a farla da padrone è stato George Nakashima, noto architetto americano di origine giapponese votato alla falegnameria ispirandosi al design e alle pratiche artigianali giapponesi.
Circa una ventina di suoi lotti sono stati venduti al di sopra delle aspettative, tra i quali la panca «Conoid» realizzata in noce nel 1971 su commissione: stimata 55mila-75mila euro, è stata battuta a 112.991
Il 19  Cambi, a Milano, ha esitato 252 lotti di Arti Decorative Europee e Ceramiche Italiane del’900 per un totale di 390mila euro con l’80% di venduto e il 198% d’incremento sulle stime. Top lot della tornata un vaso «Perruches» di René Lalique del 1920 circa, in cristallo stampato ambra con decoro di pappagalli su rami fioriti, aggiudicato a 22.600 euro (stima 4mila-5mila), seguito dal vaso a campana «L’Architetto» di Gio Ponti per Richard Ginori del 1925 circa venduto a 12.600 euro superando la stima di 8mila-12mila. A poco meno, 11.975 euro, è stato venduto un vasetto in porcellana a due beccucci con manico centrale e decoro da «La Conversazione Classica» in viola e oro, sempre di Ponti per Richard Ginori, del 1927 circa, surclassando la stima di 2mila-2.500 euro.  La curiosa scultura del viennese Michael Powolny del 1910 circa, raffigurante un caprone in terraglia ricoperto di grappoli d’uva decorato a smalti policromi e dorature, che campeggiava sulla copertina del catalogo, è stata battuta fino a 8.850 euro (stima 5mila-6mila). Il 20 novembre, infine, Capitolium Art ha esitato a Brescia un’asta ricca di aggiudicazioni significative soprattutto nel settore dell’illuminazione, a cominciare da una coppia di lampade da terra in ferro verniciato e carta, disegnata da Jean Michel Frank per il produttore argentino Comte alla fine degli anni Trenta, stimata 15mila - 20mila euro e venduta per 28.980, seguita da una lampada da terra dei Tiffany Studios, mod. 1504 (22" Dogwood), dal classico paralume a piombo con fiori di corniolo in paste vitree policrome, esitata per 24.570 euro (stima 15mila-20mila). Non poteva mancare FontanaArte, in questo nutrito ventaglio di offerte, che, con la nota lampada a soffitto «Dahlia» di Max Ingrand, ha ottenuto dal maggior acquirente 21.420 euro superando la stima di 12mila-16mila.

Da Capitolium la lampada da terra dei Tiffany Studios, mod. 1504 (22" Dogwood) è stata esitata per 24.570 euro. Courtesy of Capitolium

Carla Cerutti, 21 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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