Il ritorno di Prometeo: Oskar Kokoschka alla Kunsthaus

280 opere esposte a Zurigo tra cui due trittici del 1950 e del 1954

«Doppio ritratto di Oskar Kokoschka e Alma Mahler», (1912-13), di Oskar Kokoschka (particolare). Museum Folkwang Essen/Artothek
 © Fondation Oskar Kokoschka / 2018 ProLitteris, Zurichur
Bianca Bozzeda |  | Zurigo

Dopo oltre trent’anni, la Kunsthaus torna a rendere omaggio all’opera di Oskar Kokoschka (1886-1980), in collaborazione con il Leopold Museum di Vienna. Dal 14 dicembre al 10 marzo, «Oskar Kokoschka. Una retrospettiva» presenta 280 opere mostrando al pubblico circa 100 dipinti, oltre a disegni, litografie e acquerelli realizzati in oltre sessant’anni di attività.

In particolare, la rassegna include due delle maggiori opere di Oskar Kokoschka: i trittici «Prometeo» (1950, recentemente restaurato ed esposto in Svizzera per la prima volta) e «Termopili» (1954). Le due opere, ciascuna di 8x2 metri, non vengono presentate nella stessa mostra dal 1962, quando furono esposte nella retrospettiva organizzata dalla Tate di Londra.

Nato a Vienna, Oskar Kokoschka visse in Germania, a Praga, in Inghilterra e infine in Svizzera: un esilio itinerante a cui lo costrinse il nazismo, che espose otto delle sue
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