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Michela Moro
Leggi i suoi articoliIl design italiano si riconferma al centro dei desideri internazionali con le due aste che Wannenes esita a Parigi il 9 novembre prossimo in collaborazione con la casa francese Piasa. Alle ore 16 «Un certain regard sul le design italien» offre alla comunità di collezionisti e interior designer che cerca sempre oggetti di altissimo livello, la summa del gusto italiano del XX secolo in 165 lotti, nessuno escluso, a prezzi calibrati e molto interessanti.
Aprire le ante del mobile da bar di Osvaldo Borsani del 1950 ca in mogano, ottone, pelle, vetro e specchio stimato 8-12mila euro, significa portare alla ribalta le scultoree appliques in legno intagliato e laccato attribuite a Lucio Fontana, che con Borsani ha spesso collaborato su progetti unici come tavoli e soffitti.
Le sedute sono declinate in maniera diversa ma sempre con gran stile, siano la coppia di poltrone in frassino, ottone e paglia di Vienna di Gio Ponti e Angelo Crippa (stima 15-20mila euro) realizzate a Genova nel 1952 ca per le sale del transatlantico «Giulio Cesare» dalle Officine Allestimento e Riparazioni Navi di Genova, o la coppia di poltrone e tavolino degli anni Cinquanta di Augusto Romano, stimate 3-4mila euro, in faggio curvato, canapa intrecciata e compensato, capace di rendere espressiva e contemporanea una tecnica della tradizione artigianale.
Il design pensa anche ai bebé: una deliziosa culla attribuita a Lina Bo Bardi e pubblicata nel 1942 col titolo «La camera di un bimbo» su lo «Stile nella casa e nell’arredamento», valutata 5-7mila euro, è accompagnata dal divano per la mamma, sempre pubblicato e proposto alla medesima stima.
La libreria di Vittoriano Viganò, realizzata in compensato industriale nel 1960 ca (8-12mila euro) sviluppa l’idea dell’incastro come modulo che produce varie forme, mentre la Biblioteca Totem (1980) di Cesare Augusto Nava (6-9mila euro) è la dimostrazione di come il design italiano sviluppatosi in Brianza sia un ecosistema di piccole aziende aperte al mondo: Nava Arredamenti di Desio è una piccola impresa, dove il proprietario Cesare insieme con un gruppo ristretto di collaboratori, progetta, realizza e vende oggetti contemporanei.
Nei saloni di Piasa in rue du Faubourg Saint-Honoré alle ore 18.30 agli arredi si aggiunge «JSA: Art Fabrics, from a Private Italian Collection». La manifattura Jsa di Busto Arsizio, fondata nel 1949 da Luigi Grampa, era all’avanguardia per la ricerca artistica e il confronto serrato con le grandi correnti internazionali del design tessile, dai modelli nordici di Alvar Aalto e Arne Jacobsen agli esempi statunitensi degli Eames. Una stagione unica della storia dell’arte tessile della seconda metà del XX secolo è raccontata attraverso questa spettacolare collezione privata siciliana, che sicuramente conquisterà il pubblico della prima asta firmata Wannenes e Piasa.
Da seguire i due lotti «spazialisti» del 1950 con la firma di Lucio Fontana: il primo, «Volo spaziale», è titolo unico nella produzione dell’artista, stimato 5-7mila euro; il secondo è «Galassia», circa cinque metri di cotone che anticipano quella terza dimensione che pochi anni dopo porterà Fontana a tagliare la tela, sempre con stima 5-7mila euro.
Da segnalare inoltre il tessuto a fiori rosa del 1960 di Zakarias, pseudonimo del fondatore di Jsa, Luigi Grampa, con stima 4-6mila euro; di Roberto Crippa «Fuochi d’Artificio» del 1950 (3-4mila) e la «Cavalcata nello spazio» (2-3mila); «Cirri» di Gio Pomodoro (5-7mila), le «Figure» di Piero Zuffi (1.500-2mila) e la «Serenata» di Gianni Dova (800-1.200 euro).

Mobile da bar di Osvaldo Borsani del 1950 ca in mogano, ottone, pelle, vetro e specchio con le scultoree appliques in legno intagliato e laccato attribuite a Lucio Fontana (stima 8-12mila euro). © Wannenes

Particolare del mobile da bar di Osvaldo Borsani del 1950 ca. © Wannenes

Biblioteca Totem (1980) di Cesare Augusto Nava (stima 6-9mila euro). © Wannenes

«Galassia», tessuto serigrafato di Lucio Fontana (stima 5-7mila euro). © Wannenes
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