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Il mondo in negativo

Olga Scotto di Vettimo

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Sino al 22 ottobre Vera Lutter (Kaiserslautern, 1960) ritorna a esporre da Alfonso Artiaco con lavori recenti, intitolati nell’insieme «Paestum» assieme ad altri più datati, tratti dalle serie dedicate a New York e a Venezia. Tutte le opere della Lutter sono realizzate con la camera oscura, allestendo in ogni occasione un ambiente di grandi dimensioni.

In particolare, per la serie «Paestum», l’artista tedesca ha utilizzato un container, lo ha trasformato in una camera oscura e lo ha posizionato davanti ai templi di Atena e di Nettuno per circa un mese. Questa modalità le consente di registrare il passaggio di quello che definisce lo «Stato dei flussi», utilizzando una macchina a foro stenopeico, capace di catturare in modo rudimentale, ma anche più creativo, la realtà nel corso di tempi lunghi di esposizione.

Dei 15 lavori in mostra, tutti di grandi dimensioni, quelli che hanno come soggetto New York derivano da una profonda conoscenza della città nella quale la Lutter vive dagli anni Novanta e testimoniano una costante attenzione ai mutamenti dell’ambiente urbano e industriale. Diversamente appaiono ancora integri gli ambienti di Venezia, benché, ed è questo il paradosso su cui l’artista invita a riflettere, sia proprio la stessa acqua, che consente ineguagliabili giochi di luce sulle architetture, a causarne il deterioramento.

Olga Scotto di Vettimo, 04 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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