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Una delle due sculture dei Leoni di Tommaso Solari di fronte all’ingresso della facciata principale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli dopo il restauro

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Una delle due sculture dei Leoni di Tommaso Solari di fronte all’ingresso della facciata principale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli dopo il restauro

I Leoni di Tommaso Solari: Napoli li volle in ghisa come arredo urbano

Su sollecitazione del Lions Club Napoli Lamont Young i napoletani hanno finanziato il restauro delle due sculture all’ingresso dell’Accademia di Belle Arti

Olga Scotto di Vettimo

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Dopo un restauro durato circa 7 mesi, sono state ricollocate all’ingresso della facciata principale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, le due sculture dei Leoni, fusioni in ghisa da calchi in gesso di Tommaso Solari, docente e protagonista della scultura monumentale napoletana del XIX secolo. L’intervento, reso possibile grazie al sostegno di privati cittadini sensibilizzati dal Lions Club Napoli Lamont Young, è stato coordinato dalle docenti Federica De Rosa e Paola Fiore e realizzato dalla restauratrice Marj Nesi, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. 

Realizzate nel 1883 dalla Ditta De Lamorte, per sostituire i modelli in gesso probabilmente collocati in occasione della Esposizione Nazionale del 1877 sulla facciata dell’allora Real Istituto di Belle Arti, «i Leoni appartengono a quella stagione in cui le città si decoravano attraverso l’arredo urbano, costruendo identità e decoro nello spazio pubblico», dichiara Federica De Rosa, delegata alla conservazione del patrimonio dell’Accademia.

Movimentati per la prima volta dopo circa 150 anni per essere restaurati presso la Fonderia Nolana di Antonio Del Giudice, le sculture hanno richiesto innanzitutto interventi strutturali finalizzati al ripristino della staticità sui basamenti, compresa la sostituzione degli agganci ormai deteriorati. Successivamente si è proceduto a un restauro estetico, eliminando i graffiti, spazzolando le superfici ossidate, stabilizzandole con un convertitore e, infine, utilizzando dei protettivi che evocassero la «matericità» dell’arredo urbano a cui erano destinate le sculture.

I documenti d’archivio, difatti, hanno permesso di ricostruire le intenzioni con cui l’allora ministro Giuseppe Fiorelli nel 1882 approvò l’acquisto delle sculture, fusioni in ghisa (i documenti riportano «in ferro») dei due modelli in gesso, già donati da Solari all’Accademia. Il materiale lascia intendere, così, la vera finalità dei due Leoni, destinati ad elemento ornamentale urbano, in sintonia con quanto avveniva in altre città europee a fine dell’Ottocento. «Il ritorno dei Leoni rappresenta per noi Lions un simbolo potente: la forza della comunità quando si unisce per custodire e valorizzare il proprio patrimonio. Abbiamo deciso di sostenere questo restauro non solo come gesto di tutela artistica, ma anche come segno di responsabilità civica, in linea con i valori lionistici di servizio, solidarietà e partecipazione», ha sottolineato Antonino Magliulo, presidente Lions Club Napoli Lamont Young, associazione che, a seguito di un protocollo d’intesa con l’Accademia di Napoli, siglato nel dicembre 2024, ha promosso una raccolta fondi per il restauro delle sculture, percepite come patrimonio fortemente identitario non solo dell’Accademia di Napoli, ma della città stessa.

Gli interventi sui basamenti proseguiranno in situ con un cantiere della Scuola di Restauro dell’Accademia, coordinata da Giovanna Cassese, per sensibilizzare la cittadinanza al rispetto e al decoro dei monumenti pubblici: «un’ulteriore occasione per aprire il lavoro alla città, trasformando la cura materiale dei manufatti in un gesto pubblico, capace di rafforzare senso di appartenenza e responsabilità condivisa verso il patrimonio», precisa De Rosa. Si tratta, d’altra parte, aggiunge Cassese, di «un modello culturale e di gestione tipico da sempre della Scuola di Restauro dell’Accademia di Napoli che fa della cooperazione tra Istituzioni pubbliche e private, della conoscenza scientifica, della formazione e della sinergia tra competenze specialistiche i suoi principali punti di forza».

Una delle due sculture dei Leoni di Tommaso Solari di fronte all’ingresso della facciata principale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli dopo il restauro

Olga Scotto di Vettimo, 22 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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