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«Le volpi (Die Füchse)» (1913) di Franz Marc è stato venduto al prezzo record di 42,6 milioni di sterline da Christie's. Cortesia di Christie’s Images Limited 2022

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«Le volpi (Die Füchse)» (1913) di Franz Marc è stato venduto al prezzo record di 42,6 milioni di sterline da Christie's. Cortesia di Christie’s Images Limited 2022

Il conflitto ucraino-russo non preoccupa il mercato

In un'asta-maratona durata cinque ore Christie's totalizza 249 milioni sterline

È una verità scomoda ma inevitabile che, mentre il presidente russo Vladimir Putin continua la sua brutale invasione dell'Ucraina e minaccia attacchi missilistici di «alta precisione» su Kiev, le case d'asta di Londra devono proseguire con le loro principali vendite primaverili.

Nicholas Maclean, mercante d'arte privato con sede a Londra (galleria Eykyn Maclean), ha affermato: «Sembra così fuori luogo parlare di acquisto di opere d'arte in un momento come questo. Non sembra giusto chiamare un cliente e chiedergli: “Hai pensato di fare un'offerta per questo lavoro?”, visto ciò che sta succedendo nel mondo in questo momento. Ma penso che il mercato sia abbastanza forte da consentire a queste aste di andare bene». Mentre, come dice Maclean, «i russi quasi certamente non faranno offerte», il mercato dell'arte non fa affidamento su loro da un po' di tempo: sono gli offerenti statunitensi e cinesi quelli che su cui contano ora le aste.

Melanie Clore, cofondatrice della società di consulenza londinese Clore Wyndham, concorda: «Anche se c'è una certa incertezza data la terribile situazione in Ucraina, non credo che le vendite ne saranno eccessivamente influenzate. Sebbene ovviamente ogni situazione sia diversa, storicamente né il crollo finanziario del 2008 né la pandemia hanno avuto un impatto immediato sul mercato dell'arte. Questo potrebbe essere il risultato della natura globale del mercato dell'arte, che infatti non fa affidamento sull'attività russa. Penso che gli acquirenti russi siano stati piuttosto attivi negli ultimi anni, ma il loro ritiro da queste vendite non dovrebbe avere un effetto drammatico sul mercato in generale».

La settimana di aste londinesi è iniziata con la vendita di Christie's, durata cinque ore, «20th/21st Century: Shanghai to London», conclusasi con l'asta di arte surrealista. Incorporare la prima vendita in live streaming dalla Cina continentale nella tradizionale settimana di aste primaverili di Londra attesta l'importanza degli acquirenti cinesi e l'enorme miscuglio di 110 lotti offriva qualcosa per tutti: da un dipinto di Eugène Boudin del 1863 all'Nft «World of Women» del 2021, saltando avanti e indietro da un Hermann Max Pechstein del 1912 a un Matthew Wong del 2017 e un Serge Attukwei Clottey del 2020, quindi di nuovo a un Picasso del 1954.

La vendita più o meno equivalente da Christie's nel marzo 2021 (che includeva un'asta con un singolo lotto di Basquiat, poi una vendita di arte del XX secolo e surrealista) ha fruttato, con 82 lotti, un totale di 198,7 milioni di sterline (con commissioni) Queste aste di Shanghai e Londra, compresa la vendita di arte surrealista, hanno totalizzato 249 milioni di sterline con 110 lotti, entro la stima prevendita di 208,5-298,8 milioni di sterline (calcolate senza commissioni). Il tasso di vendita combinato di tutte e tre le vendite è stato del 90% per lotto.

L'asta è iniziata da Shanghai presso la nuova sede di Christie's al Bund One, con 20 lotti «molto attraenti» che hanno fruttato 26,4 milioni di sterline contro una stima di 19,4 -29,4 milioni. Nessuno dei lavori era coperto da garanzia. Il top lot di questa porzione è stato «Il Duce» (1982) di Basquiat, venduto alla sua stima minima per 9,5 milioni. La maggior parte dei dipinti venduti qui era un po' più «fresca», riuscendo così a soddisfare i gusti dei giovani investitori cinesi, come nel caso di «Orange Shirt» (2019) di Amoako Boafo, venduto per 832.884 sterline, e «Untitled (You Deserve Great Things)» (2020) di Joel Mesler, che ha incassato 535.425 sterline.

Poi a Londra si è svolta la parte principale della vendita con 68 lotti, che hanno totalizzato 182,6 milioni di sterline, appena al di sotto della stima di 158,2-221,1 milioni. La star qui è stata senza dubbio il dipinto «Le volpi (Die Füchse)» (1913) dell'espressionista tedesco Franz Marc, una rappresentazione dell'innocenza sull'orlo della prima guerra mondiale, durante la quale Marc fu ucciso mentre prestava servizio nell'esercito tedesco.

Tra il 1928 e il 1940 l'opera era di proprietà del banchiere ebreo Kurt Grawi e di sua moglie, Else, che vendettero il dipinto per pagare la loro fuga da Berlino al Cile. Nel 2015 gli eredi dei Grawi hanno avviato una campagna per rivendicare l'opera, che era ormai appesa al Museum Kunstpalast di Düsseldorf. Il dipinto è stato loro restituito lo scorso anno. Gli eredi hanno rifiutato alcune offerte private per l'opera prima della vendita, preferendo invece proporla in asta, sebbene supportata da una garanzia di terzi. Con una stima attendibile superiore ai 35 milioni di sterline, il dipinto ha infranto tutti i record precedenti per il lavoro di Marc, totalizzando 42,6 milioni.

Nel frattempo, il grande «Triptych» (1986-87) di Francis Bacon (che secondo Katya Kazakina di Artnet News sarebbe stato venduto dall'architetto Norman Foster) ha ottenuto il secondo prezzo più alto, ma senza clamore. Garantito da terzi, è stato aggiudicato dall'offerente telefonico di Katharine Arnold nella fascia bassa della sua stima di 35-55 milioni, raggiungendo i 38,4 milioni. Questi trittici non figurano spesso sul mercato, ma questo era piuttosto «tardo», o almeno più di quanto si desiderasse, soprattutto per 35-55 milioni di sterline.

Dopo è stata la volta di un amico di Bacon, Lucian Freud: la sua «Girl with Closed Eyes», anch'essa dipinta nel 1986-87, è stata la terza opera più costosa della vendita a 15,1 milioni di sterline (stima 10-15 milioni). Il lotto successivo, un disegno molto ammirato di un'aragosta realizzato da Freud durante un viaggio a Swanage con l'amico John Craxton nel 1944 quando aveva solo 21 anni, è stato venduto per 1,9 milioni di sterline.

Altrove, c'erano varie offerte per «Some Houses on Iron Hill» di Peter Doig, una tela relativamente piccola del 1992 fresca di mercato, essendo stata acquistata dal venditore dalla Whitechapel Gallery nell'anno in cui è stata realizzata. Con offerte provenienti da Shanghai, New York e Londra, l'opera è stata venduta per 2,4 milioni a un offerente telefonico di New York, contro una stima abbastanza prudente di 600-800mila sterline.

Come è ormai pratica comune, la vendita è stata introdotta da dipinti quasi ancora «umidi» dei giovani attualmente più costosi sul mercato, irraggiungibili sul mercato primario, e offerti qui a «prezzi di galleria» a cui non sarebbero mai stati venduti. Quindi, il delizioso dipinto rococco di Flora Yukhnovich, «Tu vas me faire rougir» (Mi farai arrossire), acquistato presso la mostra dell'artista alla City & Guilds of London Art School nel 2017, è stato venduto per 1,9 milioni di sterline contro una stima di 250-350mila.

Si è svolta una gara anche per l'accattivante piccolo dipinto di Victor Man, «D with Raven» (2015), che è stata la prima opera dell'artista a essere offerta in un'asta serale di Christie's. Stimato 20-30mila sterline, ha raggiunto il prezzo record di 214.200.

La vendita di arte surrealista, che ha concluso la maratona, ha totalizzato 39,8 milioni di sterline (stima 30,8-48,2 milioni), guidata da «La fenêtre ouverte» (1929) di Picasso, aggiudicata per 16,3 milioni contro una stima di 14-24 milioni.

Parlando dopo la vendita, Katharine Arnold, responsabile dell'arte del dopoguerra e contemporanea di Christie per l'Europa, e Giovanna Bertazzoni, vicepresidente di Christie's per l'arte del XX e XXI secolo, hanno commentato: «Siamo rattristati dall'escalation della situazione in Ucraina. Ma da come è andata stasera, siamo fiduciosi che le vendite non ne saranno influenzate. La reazione dei visitatori all'esposizione delle opere a King Street, così come quella ai nostri contenuti online relativi alla vendita è stata molto positiva e incoraggiante. Anche gli incontri individuali tra il nostro team e i loro clienti sono stati significativi e la domanda rimane alta». Per quanto riguarda gli acquisti russi, hanno concluso: «Non abbiamo commenti da fare riguardo ai dati demografici così specifici dei nostri clienti».

«Le volpi (Die Füchse)» (1913) di Franz Marc è stato venduto al prezzo record di 42,6 milioni di sterline da Christie's. Cortesia di Christie’s Images Limited 2022

Anna Brady, 03 marzo 2022 | © Riproduzione riservata

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