Image

I maestri sono Salvi

I maestri sono Salvi 

Dal primo ottobre al 13 novembre si svolge la 66ma edizione della Rassegna Internazionale d’Arte - Premio «G.B. Salvi», intitolata quest’anno «Materia e segno. La profondità della leggerezza», curata da Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni e organizzata dal Comune di Sassoferrato con il contributo della Regione Marche e della Fondazione Cassa di Rispamio di Fabriano e Cupramontana.

Le cinque sezioni sono ubicate in quattro diverse sedi: nel Palazzo degli Scalzi è allestita la mostra storica «Grandi scultori del ’900: Pericle Fazzini ed Edgardo Mannucci», nella Chiesa di san Michele Arcangelo trova posto l’omaggio allo scultore ascolano Giuliano Giuliani (Ascoli Piceno, 1954), la Chiesa di san Giuseppe è la sede di «Grafismi», dedicata al fotografo Eriberto Guidi, recentemente scomparso, mentre nel Palazzo della Pretura sono esposti i lavori dei 30 artisti in concorso, dei 3 fotografi fuori concorso e dei 10 invitati nella sezione «Tendenze del contemporaneo».

Il dialogo tra i due scultori del ’900, il cui percorso si snoda tra le Marche e Roma, dove si erano conosciuti negli anni Trenta, mette a confronto opere meno note e talvolta inedite rese disponibili dagi eredi: se Fazzini (Grottammare, 1913-Roma, 1987) è rappresentato, tra gli altri, da un «Autoritratto» del 1931, da «Giovane che declama» (1937-38), «Sibilla» (1947), il bozzetto per il «Cristo risorto» (1970-75) della Sala Nervi in Vaticano e da alcune matrici e disegni, la produzione di Mannucci (Fabriano, 1904-Arcevia, 1986) è ripercorsa da ritratti giovanili, dal bronzo «Altea» (1946), da una selezione di spirali, piastre e cerchi fino all’«Idea n. 46» del 1986.
 

Redazione GDA, 12 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte

Documenti dell’Archivio di Stato di Ancona li rappresentano nel contesto storico del regime fascista

Le due importanti città-stato etrusche sono gemellate idealmente da ieri

La nuova mostra dell’artista canadese negli spazi di Basement Roma trasforma lo spettatore in un «personaggio giocante» di un videogame

I maestri sono Salvi | Redazione GDA

I maestri sono Salvi | Redazione GDA