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«Gli otto immortali», Cina, XIX secolo, della Galerie J. M. Béalu et fils. © Christian Béalu

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«Gli otto immortali», Cina, XIX secolo, della Galerie J. M. Béalu et fils. © Christian Béalu

I 45 espositori del Printemps Asiatique

Tra i partecipanti 18 gallerie specializzate e due musei, il Cernuschi e il Guimet

Luana De Micco

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Si svolge dal 6 al 17 giugno la seconda edizione di Le Printemps asiatique, la fiera dedicata all’arte asiatica «figlia» dell’Asian Art londinese. Il percorso in città coinvolge 45 espositori (erano 38 nel 2018). Tra questi, 18 gallerie specializzate e due musei, il Cernuschi e il Guimet, e case d’asta con vendite d’arte asiatica.

Christian Deydier propone rare statuette femminili di terracotta dei periodi Han (206 a.C.-220 d.C.) e Tang (618-907 d.C.). JM Béalu una collezione di otto statuette di «immortali» in porcellana cinese policroma di epoca Daoguang (1820-1850). Un raro Buddha in bronzo dello Sri Lanka del XVIII secolo è da Renaud Montmeat. Diverse le gallerie con mostre tematiche.

Da Eric Pouillot oggetti di varie dinastie raffigurano il cavallo nell’antica Cina. Barrère si concentra sul Buddha, Arts du Japon sui sette Samurai, con, tra l’altro, un’armatura di epoca Edo (1603-1868). Da Sabine Vazieux, infine, una monografica (fino al 26 giugno) su Chang Che, artista vicino a Zao Wou-Ki.

«Gli otto immortali», Cina, XIX secolo, della Galerie J. M. Béalu et fils. © Christian Béalu

Luana De Micco, 06 giugno 2019 | © Riproduzione riservata

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I 45 espositori del Printemps Asiatique | Luana De Micco

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