Giorno per giorno nell’arte | 20 gennaio 2023

Borja-Villel lascia il Reina Sofía | Per i putiniani i russi sono i discendenti degli antichi Sciti | Vacante la Soprintendenza Archeologia di Verona, Vicenza e Rovigo | Svelato il porto esagonale di Traiano a Fiumicino | Oltre 4 milioni di visitatori ai Musei degli Uffizi nel 2022 | La giornata in 18 notizie

Il neogotico Castello della Monica a Teramo
Redazione |

Borja-Villel lascia il Reina Sofía. Il direttore del Museo Reina Sofía, Manuel Borja-Villel (1957), lascia l’istituzione dopo 15 anni e annuncia che non presenterà la sua candidatura per la rielezione, una decisione che ha preso da tempo. Il primo febbraio inizierà il procedimento di selezione per scegliere un nuovo direttore con un concorso internazionale.  Borja-Villel inizia ora il suo lavoro come co-curatore della Biennale di San Paolo. Da oggi, Mabel Tapia, vicedirettrice artistica, e Julian González Cid, vicedirettore generale, assumeranno provvisoriamente la direzione del museo. [Redazione]

Per la propaganda putiniana, i russi sono i discendenti degli antichi Sciti
. Lo scorso anno un incidente culturale, che ha avuto luogo nel mezzo della tragedia politica e umanitaria del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, ha attirato molta attenzione internazionale: la razzia dei reperti archeologici sciti dal Museo di Storia Locale di Melitopol’, in Ucraina. Il 27 maggio il quotidiano britannico «The Guardian» riferiva che tra gli oggetti sciti saccheggiati dagli occupanti russi c’era un pettorale d’oro, «il pezzo principale nella collezione di oro scita del museo». Fortunatamente la storia era imprecisa: il pettorale non era stato rimosso perché non era mai stato nel museo di Melitopol’, infatti fa parte della collezione del Museo Nazionale dei Tesori Storici di Kiev. Ma che cosa c’è dietro questa fissazione per l’eredità scita? Ci sono due aspetti: in primo luogo, tutto ciò che riguardava la Crimea doveva essere difeso ferocemente come proprietà russa inalienabile. In secondo luogo, alcuni degli ideologi di Putin avevano deciso che i russi contemporanei non sono altro che i successori degli antichi Sciti. [Konstantin Akinsha]

Vacante la Soprintendenza Archeologia di Verona, Vicenza e Rovigo. Resta al momento senza nomina dirigenziale la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Vicenza e Rovigo: Vincenzo Tinè, titolare uscente, ha ricevuto comunicazione del suo trasferimento a Padova il cui dirigente uscente, Fabrizio Magani, viene assegnato alla sede di Venezia. La mancata nomina riguarda, tra le sedi in cui il dirigente risultava in scadenza (tra le quali Napoli, Bologna, Brescia, Milano, Varese, Caserta, Latina), solo la sede veronese che resta in attesa di conoscere il suo destino, lasciando circolare ipotesi di accorpamento o di assegnazioni ad interim in attesa dei nuovi dirigenti incaricati a seguito del concorso indetto dal Mic. Una scelta che lascia perplessi a fronte dei molti nodi rimasti aperti a Verona e provincia durante il triennio di dirigenza di Tinè, molto impegnato sul fronte archeologia con gli scavi per la Villa dei Mosaici di Negrar, recuperata in toto dopo i parziali scavi di inizio ’900, quelli sotto l’ex Cinema Astra, dove è emerso un complesso di circa 400 metri quadrati e venti ambienti con affreschi e mosaici, i restauri dell’anfiteatro Arena e la sua trasformazione in senso museale, con le battaglie condotte per difenderlo da scenografie invasive in occasione dei concerti pop, l’apertura del Museo Archeologico Nazionale. [Camilla Bertoni]

Svelato il porto esagonale di Traiano a Fiumicino. Un tesoro di Roma antica si rivela per la prima volta: a Fiumicino il grande bacino esagonale imperiale, di oltre 357 metri per lato, per una superficie totale di circa 32 ettari, nel complesso portuale di Claudio e Traiano, è, infatti, oggetto di accurate analisi delle indagini archeologiche. Sul sito sono impiegate anche strumentazioni per la geofisica marina applicate ai beni culturali. [Redazione]

Oltre 4 milioni di visitatori ai Musei degli Uffizi nel 2022. I Musei degli Uffizi (le Gallerie degli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli) hanno registrato un’affluenza, nel corso dell’anno passato, di oltre 4 milioni di visitatori, più del doppio dello scorso anno (quando furono circa 1 milione e settecentomila), e appena 300 mila in meno del massimo storico, circa 4,4 milioni, raggiunto nel 2019, ultimo anno pre pandemia. Record di sempre per gli incassi (grazie anche a circa 2 milioni arrivati dalle mostre organizzate all’estero): oltre 35 milioni di euro. [Redazione]

60 reperti archeologici tornano in Italia dagli Stati Uniti. Il 23 gennaio alle ore 13, a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura (via del Collegio Romano, 27), saranno presentati 60 reperti archeologici di eccezionale valore culturale che, nell’arco degli ultimi decenni, erano stati commercializzati negli Stati Uniti da trafficanti internazionali. Tra questi spiccano un importantissimo affresco pompeiano raffigurante «Ercole fanciullo con serpente» del I secolo d.C., una testa marmorea di Atena, una kylix a sfondo bianco e un busto in bronzo. [Redazione]

Due documenti inediti nella mostra «La Delft di Vermeer». Un ex archivista olandese ha trovato una nota, finora sconosciuta, su Vermeer nel registro delle sepolture dell’Oude Kerk (Chiesa Vecchia) di Delft, nota che dimostra che all’artista venne tributata una lussuosa cerimonia funebre, mentre in un documento dell’archivio su richieste di rimborso dei danni, si è scoperto che la madre di Vermeer, Digna Baltens, ricevette un risarcimento per i danni subiti alla locanda «Herberg Mechelen» in seguito all’esplosione della polveriera nel 1654. I due documenti saranno esposti nella mostra «La Delft di Vermeer», ospitata dal 10 febbraio al 14 giugno dal Museo Prinsenhof di Delft. [Redazione]

La scienza soccorre l’arte per lo studio dei dipinti e per individuare i falsi. È questo il tema centrale di un volume appena pubblicato dall’editore Springer del gruppo Springer Nature e curato dalle professoresse Ilaria Degano e Maria Perla Colombini del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, insieme a Austin Nevin del Courtauld Institute of Art di Londra. Lo studio, intitolato Analytical Chemistry for the Study of Paintings and the Detection of Forgeries, fa il punto sulle metodologie scientifiche più innovative che possono aiutare a verificare l’autenticità di un quadro. In tutto questo, la chimica ha un ruolo chiave e non a  caso le due curatrici hanno un primato nel settore con pochissimi altri centri che possono vantare simili competenze a  livello internazionale. [Redazione]

La «Trasfigurazione» di Lotto restaurata in diretta a Recanati
. Sabato 21 e sabato 28 gennaio dalle 10 alle 13 è possibile seguire il restauro della pala lignea raffigurante la «Trasfigurazione» di Lorenzo Lotto, risalente al 1511 e commissionata dalla Confraternita dell’Antica Chiesa di Santa Maria in Castelnuovo, direttamente nei musei civici di Recanati (Mc) dove l’opera è conservata. Per questo articolato e complesso percorso il Comune di Recanati e Sistema Museo propongono incontri aperti al pubblico, durante i quali i visitatori potranno assistere ai lavori e conoscere direttamente dal restauratore Giacomo Maranesi i particolari e la natura degli interventi conservativi in corso sull’opera. Prenotazioni: Tel. 071 981471 o 071 7570410. Email : recanati@sistemamuseo.it. [Marta Paraventi]

Sei nuovi ingressi in Museimpresa
. In Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, sono entrati sei nuovi associati: Aurora Penne/Officina della Scrittura di Torino, Fondazione Fashion Research Italy di Bologna, Ismel (Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali) ospitata nel Polo del ’900 di Torino, Archivio Storico Maccarese intitolato a Carlo Benetton di Maccarese Fiumicino, Associazione Archivio Storico Orlando Smi Ets di Fornaci di Barga e Museo e Archivio Storico Archimede Seguso di Venezia. [Redazione]

Tre opere di Corrado Balest donate al Fondo Giuseppe Mazzariol. La Fondazione Querini Stampalia di Venezia ha annunciato la donazione di tre opere di Corrado Balest (1923-2016) che, grazie al generoso gesto di Giovanna Carignani Balest, entrano nel Fondo Giuseppe Mazzariol. Le tre tele («Venezia», del 1952, «Alzata con frutta», del 1989 e «Mediterraneo», del 2008) vanno ad aggiungersi alla collezione permanente della Fondazione Querini Stampalia che già conserva dell’artista «Angelos del mare», una tavola del 1977. Le tre opere (scelte in comune accordo con le curatrici della collezione Balest, Cristina Beltrami, Martina Massaro, Chiara Romanelli insieme a Chiara Bertola, responsabile per l'arte contemporanea della Fondazione Querini Stampalia) segnano tre momenti importanti della carriera dell’artista, dai suoi esordi negli anni Cinquanta sino agli anni Duemila. [Redazione]

Donato a Venaria un ritratto di Carlo Emanuele IV di Savoia. In occasione dei suoi 150 anni, la società Jacobacci & Partners, attiva nella tutela della proprietà intellettuale ha donato il «Ritratto in maestà di Carlo Emanuele IV», opera di Giovanni Antonio Maria Panealbo, alla Reggia di Venaria che può così incrementare la sua collezione di opere dedicate al periodo sabaudo presente nel percorso di visita permanente. [Redazione]

«Voci d’archivio», un podcast su RaiPlay Sound. Dal 19 gennaio è online su RaiPlay Sound un podcast che racconta la formazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano di celebrità della cultura, dell’arte e della storia d’Italia. In ognuna delle sei puntate di «Voci d’archivio» si ascolta una breve lettura tratta dalla tesi di laurea del celebre alunno e si ode la voce dei docenti della Cattolica e di altri testimoni che aiutano a tracciare una biografia del personaggio. Giovanni Testori si laureava con «La forma nella pittura moderna», Emilio Tadini con una tesi su «La poetica del Carducci», Tina Anselmi con «La fortuna del Giorgione», Rosellina Archinto con «Alcuni aspetti della mobilità del lavoro in Italia». Giuseppe Pontiggia invece presentava una tesi su «La tecnica narrativa di Svevo» e Nilde Iotti su l’«Attuazione delle riforme in Reggio Emilia nella seconda metà del secolo XVIII». [Redazione]

Nuovo allestimento per il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia a Brescia. Lunedì 23 gennaio alle 11 nel Castello di Brescia verrà presentato alla stampa il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, che il 29 gennaio dopo vent’anni di chiusura riapre nel Grande Miglio del Castello con un allestimento immersivo. Tra i più antichi musei del Risorgimento in Italia, fu istituito nel 1887 e aprì i battenti nel 1893 a Palazzo Martinengo da Barco, oggi sede della Pinacoteca Tosio Martinengo. Alla presentazione interverranno il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, la vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune Laura Castelletti, l’assessore alla Rigenerazione urbana, Commercio, Valorizzazione Patrimonio immobiliare e Protezione civile Valter Muchetti, la presidente della Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli e Stefano Karadjov, direttore Fondazione Brescia Musei. [Redazione]

Un MaXXI anche a Brindisi? Ne aveva parlato qualche giorno fa il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, con una proposta per realizzare una sede distaccata del museo MaXXI a Brindisi. Ricordando l’attività della galleria Il Tempietto, attiva nel comune pugliese dal 1979 agli anni Duemila, Sgarbi ha lanciato l’idea «… per trovare una dimensione e uno spazio per il gusto e la sensibilità contemporanei. In Puglia non c’è ancora nulla del genere», ha dichiarato, aprendo così un dibattito con il neopresidente della fondazione MaXXI, Alessandro Giuli, che sembrerebbe aperto all’ipotesi o quantomeno alla sua valutazione, e con il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, che ha accolto la notizia con un entusiasmo espresso in una lettera diretta a Sgarbi. Si avanzano già ipotesi di sedi come il capannone ex Montecatini, forse troppo legato a finalità portuali, e il Castello Alfonsino. Si inserisce nell’argomento anche il deputato Nicola Ciracì, attuale presidente del Cda dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, proponendo la candidatura congiunta di Brindisi e Ostuni a Capitale Italiana della Cultura 2026 con l’idea del MaXXI in cima al progetto. Rimane da vedere se il tavolo di discussione andrà avanti o rimarrà solo una sorta di provocazione. [Graziella Melania Geraci]

Chiuso al pubblico il Pollock’s Toy Museum di Londra. Il Pollock’s Toy Museum di Londra, il più antico museo del giocattolo nel Regno Unito e un luogo molto amato della capitale britannica, è ora chiuso e i suoi orsi (e molti altri oggetti) verranno conservati in un luogo non accessibile al pubblico. Dal 1969 il Pollock’s Toy Museum ha sede dietro Goodge Street nel quartiere di Fitzrovia, ma ora è stato costretto a chiudere dopo che il trust del museo non è riuscita a negoziare un nuovo contratto con i proprietari della casa georgiana in cui si trova. [Tom Seymour]

Mostre che aprono
Arredi dal Bagatti Valsecchi nel castello neogotico. Coppe, cassoni intagliati, un’armatura cinquecentesca, cofanetti in avorio, conchiglie e altre suppellettili dal Museo Bagatti Valsecchi di Milano vengono esposti da sabato 21 gennaio nel neogotico Castello della Monica, sul colle San Venanzio sopra Teramo, nella mostra «La camera delle meraviglie» (catalogo Rrose Sélavy Editore). La rassegna è ideata da Stefano Papetti, che ne è il curatore insieme al conservatore del Bagatti Valsecchi Antonio D’Amico, e rimane aperta fino al 7 maggio; la organizzano il Comune e l’istituto milanese. «La camera delle meraviglie» inaugura la stagione espositiva nel castello, una collaborazione tra le due dimore e raccoglie oggetti dal Rinascimento al ’600 collezionati a metà ’800 dai fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. Secondo il gusto medioevaleggiante diffuso tra ’800 e ’900 Della Monica volle far apparire il castello già corroso e decadente tra sale affrescate e vetrate policrome. [Stefano Miliani]

Arte nei Lager nazisti a Padova
. Nella Sala della Gran Guardia di Padova, dal 27 gennaio al 19 febbraio, con ingresso libero, si tiene la mostra «Pittori nei Lager nazisti. Dipinti e disegni realizzati dagli Internati Militari Italiani». In occasione del «Giorno della memoria», il 27 gennaio, sono esposti ottanta dipinti e disegni realizzati da 16 artisti che illustrano la realtà dei Lager. Vedute, paesaggi, ritratti e scene di vita quotidiana, realizzati in molti casi con materiali di recupero, fanno parte della collezione del Museo Nazionale dell’Internamento di Padova, gestito dall’Associazione Nazionale Ex Internati che ha curato l’allestimento della mostra. [Tina Lepri]

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