NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 13 GENNAIO 2023

Image
Image

VENERDÌ 13 GENNAIO 2023

Image

Un’immagine delle distruzioni a Brasilia nei giorni scorsi

01

A Brasilia si fanno i conti degli sfregi all’arte da parte dei rivoltosi di Bolsonaro.

Sculture, dipinti d’autore, orologi Luigi XIV, mobili... Nella capitale brasiliana, è tempo di fare il punto sui danni causati dai rivoltosi che domenica hanno invaso la Piazza dei Tre Poteri. Il palazzo presidenziale ospita più di cento dipinti e sculture, oltre a mobili firmati Niemeyer. «Sono praticamente tutti danneggiati», ha confidato un funzionario che ha chiesto l’anonimato. «È una tragedia», si lamenta Tiago Amaral, 34enne impiegato statale, nell'ufficio del senatore Jaques Wagner, alleato del presidente brasiliano Lula. Su Twitter, l’Istituto del patrimonio storico e artistico nazionale (Iphan) del Brasile ha denunciato questi atti di rara violenza che «hanno causato danni al patrimonio culturale brasiliano». [Le Figaro]

02

I 250 anni del Charleston Museum e l’apertura dello Iaam.

Quest’anno due musei di Charleston (in South Carolina), uno dei musei americani più antichi e uno dei più nuovi, ospiteranno una serie di mostre e programmi pubblici che esploreranno in modo critico il ruolo della città nella tratta degli schiavi transatlantica.  Il Charleston Museum, che custodisce una vasta collezione di manufatti legati all’era coloniale, celebra il suo 250mo anniversario ed entro il 2023, dopo vent’anni di preparativi, aprirà nelle vicinanze l’International African American Museum (Iaam). Costretto a ritardare l’apertura (prevista in origine per il 21 gennaio) per problematiche relative all’umidità delle sale del museo in relazione ai cambiamenti climatici, lo Iaam consisterà in una serie di mostre permanenti e temporanee in nove gallerie che esamineranno secoli di contributi culturali dei discendenti degli schiavi africani, molti dei quali probabilmente sbarcati all’epoca in un porto del South Carolina. Si stima che l’80% degli afroamericani possa rintracciare antenati arrivati ​​​​attraverso la penisola di Charleston. [Gabriella Angeleti]

03

Per il Padiglione Svizzero alla Biennale 2024, Guerreiro do Divino Amor + Andrea Bellini.

Guerreiro do Divino Amor, giovane artista svizzero-brasiliano, è stato scelto per realizzare il Padiglione Svizzero ai Giardini nella prossima Biennale d’Arte di Venezia, che aprirà ad aprile 2024. L’artista lavorerà al Padiglione con il curatore Andrea Bellini, direttore del Centre d’Art Contemporain e della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra. [Redazione]

04

In Grecia scoperto un tempio forse di Poseidone.

I resti di quello che gli archeologi ritengono fosse il tempio di Poseidone sono stati scoperti nel sito di Kleidi vicino a Samikon, in Grecia. La missione cui si deve la scoperta è composta da archeologi dell’Istituto Archeologico Austriaco in collaborazione  con colleghi dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, dell'Università di Kiel, e dell'Eforato delle Antichità di Elis. La posizione corrisponde all’area menzionata negli scritti dello storico greco Strabone, che descrisse il santuario più di duemila anni fa. Situata vicino alla costa del Peloponneso, l’area è nota per essere stata colpita da numerosi tsunami in epoca preistorica e storica. Poiché Poseidone è il dio greco che presiedeva all’oceano e alle tempeste, pare verosimile che la località litoranea potesse ospitare un tempio dedicato al dio del mare.  [Redazione]

05

Sgarbi sul quadro di Rubens sequestrato a Genova.

«Il quadro della mostra “Rubens a Genova” a Palazzo Ducale non è trafugato ma ritrovato». Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è intervenuto sul caso del «Cristo risorto appare alla madre», sequestrato nei giorni scorsi nella mostra a Palazzo Ducale nel capoluogo ligure. «Un sequestro così clamoroso è utilissimo alla comunicazione, come quando ci fu il caso dei falsi Modigliani. Ho detto al sindaco di Genova: “Tieni aperta la mostra perché verrà molta più gente”, perché la gente è attratta dal crimine. Io però qui il crimine non lo vedo». [Redazione]
 

06

Il nuovo direttore amministrativo di documenta è Andreas Hoffmann.

Andreas Hoffmann, attualmente direttore amministrativo del Bucerius Kunst Forum di Amburgo, dal prossimo primo maggio sarà il direttore amministrativo di documenta a Kassel (propriamente, della società «documenta und Museum Fridericianum gGmbh», che amministra la mostra omonima e il museo della città tedesca). Fino all’insediamento di Hoffmann continuerà a ricoprire l’incarico Ferdinand von Saint André, amministratore delegato ad interim. [Redazione]

07

Una Tac alla mummia egizia di un gatto.

I gatti, venerati dagli antichi Egizi, venivano mummificati con estrema cura. Per capire meglio come avveniva il procedimento, un team di ricerca interdisciplinare, composto da Cnr-Ifac, Università di Firenze e Ausl Toscana Centro-Fondazione Santa Maria Nuova di Firenze, ha avviato un’indagine su una mummia di gatto conservata presso il Museo Etnologico Missionario Francescano di Fiesole, avvalendosi della tomografia assiale computerizzata (Tac). [Redazione]

08

Il bando per il nuovo direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo.

La Fondazione Accademia Carrara, ente che dal 2015 gestisce l’Accademia Carrara di Bergamo, ha indetto il bando per il nuovo direttore del museo. Il ruolo di direttore è affidato fino a fine mandato (gennaio 2024) a Maria Cristina Rodeschini, che nell’ultimo anno ha accolto la richiesta di estendere il proprio impegno professionale, così da includere l’importante appuntamento con Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Compiuta la selezione, a maggio 2023, il candidato individuato avvierà sin da subito una prima collaborazione a contratto per l’anno in corso, con lo scopo di progettare, in stretto contatto con il team del museo, la programmazione pluriennale per poi entrare di ruolo a partire dal primo febbraio 2024. I candidati devono presentare le domande di partecipazione entro e non oltre il 10 marzo. [Redazione]

09

381mila biglietti staccati nel 2022 alla Collezione Peggy Guggenheim.

Il 2022 è stato un anno che ha segnato il ritorno del grande pubblico alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che ha superato le 381.000 presenze durante i 314 giorni di attività, con una media giornaliera di 1.215 ospiti, segnando un + 65% rispetto ai visitatori del 2021. [Ansa]

10

Tre video social sull’ArtBonus.

«Sfatiamo i luoghi comuni sull’ArtBonus» è il titolo di una campagna di 3 video social sui canali YouTube, Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin realizzati da Ales Spa in collaborazione con Scuola di Fundraising di Roma e Patrimonio Cultura. Si tratta di sketch video incentrati sulle dinamiche del fundraising applicato all’ArtBonus. Tra i luoghi comuni da sfatare: «Bisogna essere ricchi per essere mecenati», «La Pubblica Amministrazione non può fare raccolta fondi» e «Non si può offrire niente al donatore». [Redazione]

11

Porte aperte a Montecitorio.

Iniziano, domenica 15 gennaio alle ore 10, le visite «Montecitorio porte aperte». Guidate e per gruppi, le visite avvengono lungo un itinerario storico-artistico che comprende tra l’altro l’Aula, progettata nel 1902 dall’architetto Ernesto Basile con i pannelli del fregio di Giulio Aristide Sartorio che decora l’emiciclo con le vicende epiche del popolo italiano e il Velario, bellissima decorazione liberty di 800 metri, in vetro colorato e ferro. Si visita anche il Transatlantico con l’illuminazione a plafoniera tipica delle navi transoceaniche, la Sala della Lupa, quella della Regina, del Cavaliere e la Sala Aldo Moro con il suo nuovo allestimento. In occasione delle visite, prenotabili sul sito apposito, è possibile vedere, fino al 2 giugno, la mostra «A testa alta»: 22 fotografie nei corridoi di rappresentanza di Montecitorio, dedicate a Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. [Tina Lepri]

12

Due nuove acquisizioni per il Museo Giacomo Manzù di Ardea.

Il Museo Giacomo Manzù di Ardea (Roma), appartenente alla Direzione regionale Musei Lazio del Ministero della Cultura, presenta al pubblico il 17 gennaio alle ore 16.30, due sue nuove acquisizioni: «Bambina sulla sedia», del 1937 ca, e «Studio per Grande ritratto di signora (Alice Lampugnani)», del 1946. [Redazione]
 

13

Sibylle Hoiman nuova direttrice del Kunstgewerbemuseum di Berlino.

I musei statali di Berlino hanno tra le loro fila un nuovo capo: Sibylle Hoiman è stata nominata direttrice del Kunstgewerbemuseum/Museo delle Arti Decorative al Kulturforum. La decisione è stata presa a dicembre dal Consiglio di amministrazione della Fondazione del Patrimonio culturale prussiano (Stiftung Preussischer Kulturbesitz). La storica dell’arte è stata finora responsabile dell’archivio di architettura dell’Accademia delle Arti della capitale. Succede a Sabine Thümmler, andata in pensione alla fine di maggio. Il presidente della Fondazione Hermann Parzinger ha definito Hoiman una «grande esperta di architettura e design (...) Il Kustgewerbemuseum sta affrontando una ridefinizione dei suoi contenuti e cambiamenti epocali: Hoiman farà in modo che il museo sia un luogo molto più presente e discorsivo in seno al Kulturforum». [Francesca Petretto]

14

Incontri «archeologici» al Teatro Argentina.

Torna al Teatro Argentina di Roma, per la nona edizione, «Immagini e storia» dell’archeologia. Da domenica 15 gennaio al 16 aprile sono in calendario sette incontri mattutini riuniti dal titolo «Magnificenza e lusso in età romana: spazi e forme del potere tra pubblico e privato». Ogni appuntamento viene introdotto dall’archeologo Massimiliano Ghilardi, docente alla Pontificia Università Gregoriana, con il contributo di Claudio Strinati e Andreas M. Steiner. A inaugurare, domenica, Livia Capponi, dell’Università degli Studi di Pavia, rappresenterà «Il lusso di Cleopatra e la rivoluzione romana» e Paolo Carafa, dell’Università La Sapienza di Roma, trasporterà la platea nelle «Regge: dalle residenze aristocratiche ai palazzi degli imperatori». [Tina Lepri]

15

Un concerto al Polo del ’900 di Torino.

Il 13 gennaio presso il Polo del ’900 di Torino si tiene un concerto live del duo Silvia Tarozzi & Deborah Walker, «Canti di guerra, di lavoro e d’amore», organizzato da ALMARE e SØVN. Unendo musica classica contemporanea improvvisata e musica popolare, «Canti di guerra, di lavoro e d’amore» reinterpreta le canzoni dell’Emilia rurale, un repertorio sorto nel corso dei lunghi decenni di lotte sociali combattute dalle donne operaie e poi durante gli anni della Resistenza. Il concerto sarà aperto da un incontro con le musiciste e Emiliano Paoletti, direttore del Polo del ’900. [Redazione]

16

Mostre che aprono Sette giovani artisti cinesi a Palazzo Merulana.

Aperta ieri 12 gennaio a Palazzo Merulana a Roma, in occasione del Capodanno cinese 2023, la mostra «Up» presenta fino al 22 le opere di sette giovani artisti cinesi che hanno scelto di formarsi nelle Accademie di Belle Arti di Roma, Napoli, Milano. È una piccola collezione, curata da Liliana Liao con AssoCina e Guang Hua Cultures et Media, in cui s’incontrano Oriente e Occidente. «Sperimentare, fondere, mischiare, guardare altrove, amalgamare due mondi diversi»: questo il messaggio dell’esposizione. Gli artisti in mostra sono Shi Haozheng, Huang Xiao, Li Ruhan, Han Ylei, Zhao Lingyu, Zhang Mengjie, Zhu Ying. [Tina Lepri]

17

La rivista «Smens» alla Biblioteca Reale di Torino.

Da oggi 13 gennaio al 25 marzo, la Biblioteca Reale di Torino ospita una mostra che ripercorre la storia della xilografia, partendo dall’esperienza della rivista «Smens», fondata da due artisti piemontesi, Gianfranco Schialvino e Gianni Verna, progetto che mette in dialogo poesia e arte. L’esposizione, curata da Schialvino e Verna, propone un confronto tra le incisioni su legno contenute in alcuni incunaboli ed edizioni del Cinquecento conservati alla Biblioteca Reale (come il Liber chronicarum di Hartmann Schedel, il Libellus de natura animalium, l’Opera de’ facti e precepti militari di Roberto Valturio) con 11 lavori realizzati da Schialvino e Verna per «Smens». La rassegna è anche l’occasione per celebrare l’ingresso nelle collezioni della Biblioteca Reale di Torino dell’intero corpus della rivista «Smens», donato dai due artisti. [Redazione]

18

Addii Hans Belting.

È morto il 10 gennaio a Berlino, all’età di 87 anni, lo storico dell’arte Hans Belting. Aveva studiato storia dell’arte a Magonza e a Roma, conseguendo il dottorato nel 1959 all’università di Magonza. In seguito fu Fellow alla Harvard University e alla Dumbarton Oaks Institute di Washington. Nel 1966 ottenne l’abilitazione alla libera docenza presso l’università di Amburgo e insegnò a partire dal 1969 come professore ordinario all’università di Heidelberg; dal 1980 al 1992 insegnò alla Università Ludwig Maximilian di Monaco. Dal 1992 fino al suo pensionamento nel 2002 fu professore presso l’Institut für Kunstwissenschaft und Medientheorie della Staatliche Hochschule für Gestaltung a Karlsruhe. Dall’ottobre 2004 al settembre 2007 Belting diresse l’Internationale Forschungszentrum Kulturwissenschaften (Ifk) a Vienna. Nato come medievista, ha spaziato tra i nodi cruciali del Medioevo, toccando in modo magistrale argomenti disparati, dalla pittura beneventana alla basilica di Assisi alla pittura «civica» del Trecento. Via via, andava però affrontando problemi e domande di tipo più generale, superando anche, spesso, le frontiere disciplinari. Il suo interesse per l’antropologia ha determinato infatti una vera e propria svolta negli studi storico-artistici; parallelamente a queste riflessioni, e forse anche a causa di esse, diventava sempre più marcata la sua attenzione verso il contemporaneo, che lo ha occupato in maniera forse prioritaria nell’ultima fase della sua vita. Tra i suoi numerosi saggi, nel 1985 pubblicò a Francoforte una monografia su Giovanni Bellini, poi ripubblicata in Italia nel 1996 dalle Edizioni Panini (Giovanni Bellini: la Pietà). È del 2008 un volume sulla cultura visiva tra Occidente e Oriente, pubblicato a Monaco di Baviera da C. H. Beck e ripreso in italiano da Bollati Boringhieri nel 2010 (I canoni dello sguardo. Storia della cultura visiva tra Oriente e Occidente, Torino), e del 2010 uno studio sull’arte fiamminga pubblicato sempre da Beck (e tradotto in italiano da Carocci: Specchio del mondo. L’invenzione del quadro nell’arte fiamminga, Roma, 2016). [Redazione]

19

Massimo Bartoletti.

E così se n’è andato, quasi di fretta, Massimo Bartoletti: apprezzato storico dell’arte nel Ministero della Cultura, ma prima di tutto uomo colto, spiritoso e gentile, è morto il 12 gennaio a Vallecrosia (Im), all’età di 61 anni. Aveva avviato il suo percorso presso la Soprintendenza genovese come ispettore onorario, prima ancora di diventarne funzionario condividendo, con chi scrive, l’ufficio a Palazzo Reale; con gli anni, aveva affinato l’analisi dell’opera in rapporto al contesto, all’ambito territoriale, al concreto carattere umano di chi la commissiona e la fruisce. Il suo straordinario acume attributivo, esercitato con un fare tranquillo e discreto, poteva creare qualche imbarazzo nelle alte sfere della cultura; e così certe sue vivide letture trasversali, che creavano contatti inaspettati con la musica colta e popolare o con l’ambito letterario, anche dialettale. Certo, non era da tutti quel saper indagare con affettuosa curiosità, per arrivare al cuore delle cose con autentico esprit de finesse. «E più poveri noi senza di lui», ha commentato lapidariamente un amico quando ha saputo: con un istintivo endecasillabo che a Massimo, forse, piacerebbe. [Franco Boggero]

Redazione, 13 gennaio 2023 | © Riproduzione riservata