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Anny Shaw
Leggi i suoi articoliAlla fine l’ha spuntata Los Angeles, dopo un duello con San Francisco. Abbandonata l’idea di costruire il proprio Lucas Museum of Narrative Art a Chicago (dove l’opposizione conservatrice aveva trascinato il progetto in tribunale), il filmmaker di «Guerre Stellari» ha optato per la Promise Zone di LA, ringraziando ma rifiutando l’offerta che il sindaco di San Francisco aveva fatto proponendo Treasure Island. «Più visibilità e più impatto per un numero maggiore di persone» è stata la motivazione dichiarata dai responsabili del nuovo museo, che ospiterà la collezione privata di arte e memorabilia di George Lucas: circa 10mila opere, tra dipinti e illustrazioni, di artisti che vanno da Degas e Renoir a Norman Rockwell, N.C. Wyeth e Robert Crumb.
A breve distanza dal California Science Center e dal Natural History Museum, e in una zona ricca di scuole di ogni grado, dalle primarie all’università, il Lucas Museum vuole diventare un punto di riferimento per la comunità museale ed educativa. Progettato da Ma Yansong di MAD Architects, avrà una superfice di oltre 76mila metri quadri, e la sua realizzazione, per la quale Lucas si è impegnato a garantire circa un miliardo di dollari, genererà migliaia di posti di lavoro temporanei oltre ad almeno mille assunzioni dirette.
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