Redazione GDA
Leggi i suoi articoli«La nostra collezione nacque vent’anni fa, quando ci capitò fra le mani una vecchia foto che pensavamo fosse unica nel suo genere, i soggetti erano due ragazzi abbracciati che si guardavano con l’aria di chi era chiaramente innamorato. Non appena la vedemmo, ci sembrò che quella foto ci guardasse a sua volta. E in quel momento particolare, rispecchiava la nostra condizione. Questi due giovanotti, ritratti davanti a una casa intorno al 1920, si abbracciavano e si scambiavano lo sguardo tipico di due persone che si amano».
Così Hugh Nini e Neal Treadwell, texani, raccontano l’inizio della loro collezione fotografica, composta da circa 2.800 pezzi, divenuta oggi un volume, pubblicato da 5 Continents (Loving. Una storia fotografica, con testi di Paolo Maria Noseda e Francesca Alfano Miglietti, oltre che dei collezionisti e curatori, 336 pp., 320 ill., Milano 2020, € 49).
Raccontano un inizio, un’immagine, ma in realtà descrivono già i contenuti espliciti e impliciti del libro: un susseguirsi di immagini di coppie maschili che posano per circa un secolo, dal 1850 al 1950, davanti all’obiettivo con le posture, i gesti e gli sguardi di ogni coppia di innamorati. Una raccolta tematica, che trova proprio nel tema il suo punto di forza, poiché le singole foto in sé non hanno particolari valori estetici, sono fotografie private il cui senso risiede nella loro capacità di raccontare l’amore omosessuale, che sinora era stato censurato o rappresentato in maniera sessualmente esplicita o suggerito attraverso l’arte.
Nulla di tutto ciò qui, bensì un attimo di vita quotidiana in ogni angolo del mondo, con ogni mezzo fotografico, tanto che è possibile apprezzare il cambiamento del vestiario, degli oggetti e delle capigliature così come quello delle tecniche, che vanno dall’ambrotipo alla Photomaton. Come in tutti gli album di famiglia, ci si perde a pensare alle possibili storie personali che stanno dietro a ogni scatto. Potere straordinario della fotografia.
Articoli precedenti
Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte
Documenti dell’Archivio di Stato di Ancona li rappresentano nel contesto storico del regime fascista
Le due importanti città-stato etrusche sono gemellate idealmente da ieri
La nuova mostra dell’artista canadese negli spazi di Basement Roma trasforma lo spettatore in un «personaggio giocante» di un videogame