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Giulia Cenci. Foto di André-Marc Räubig (Mukom)

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Giulia Cenci. Foto di André-Marc Räubig (Mukom)

CONTINENTE ITALIA | Giulia Cenci

Artisti italiani, virtuosi non virtuali: le tecniche, i temi e le quotazioni di mercato dei nomi più votati dell'inchiesta

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Jenny Dogliani

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Afferma che la scultura «nasce dalla necessità di colmare un’assenza». È lei stessa a citare il vasaio Butade Sicionio che per primo modellò un volto nell’argilla, quello del giovane amato dalla figlia costretto a partire. Le sue sculture si nutrono del vuoto: dalla serie «Almost invisible» (2014), tavoli e sedie logorati fino allo stremo, ai secchi di plastica del suo studio, con piccoli residui intrappolati da colature di argilla, sino alle più recenti opere composte da frammenti di oggetti e tessuti amalgamati con ceneri, resine e materiali plastici.

Sono creazioni plastiche che alludono a forme organiche e transitorie: tendini, ossa, creature ibride in preda a deperimento e trasformazioni. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2012, ha conseguito il Master of Fine Arts alla St. Joost Academy, Den Bosch-Breda nel 2015 e preso parte alla residenza De Ateliers ad Amsterdam nel 2015-17. Ha ricevuto il Baloise Art Prize ad Art Basel 2019 ed è tra i tre artisti selezionati per il MaXXI Bulgari Prize 2020.

Giulia Cenci, Cortona (Ar), 1988
• Galleria SpazioA, Pistoia
• Sculture e installazioni (5-40mila euro)


CONTINENTE ITALIA
Una mappa dell'arte italiana nel 2021
 

Giulia Cenci. Foto di André-Marc Räubig (Mukom)

Jenny Dogliani, 14 dicembre 2020 | © Riproduzione riservata

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