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Redazione GdA
Leggi i suoi articoli63 opere di altrettanti artisti per festeggiare il trentesimo anno della Galleria del Ponte. È l’idea di Stefano Testa, che nel 1989 ha fondato questo spazio specializzato in arte torinese moderna e contemporanea.
La mostra, che si inaugura il 29 marzo e proseguirà per tutta la primavera, sarà scandita in due puntate, raccogliendo gli artisti esposti qui in un trentennio: la prima dedicata agli autori più storicizzati e la seconda che raggiunge l’ultima generazione (tra gli altri, Luisa Valentini e Lucia Nazzaro).
Da Nino Aimone a Gilberto Zorio, le due mostre spaziano dagli anni Venti ad oggi, dai Sei di Torino e dal Futurismo (Mino Rosso) all’Informale (Ruggeri, Saroni e Soffiantino, ma anche Pinot Gallizio), da appartati protagonisti dell’Astrattismo (Davico, Francesco Franco, Gyarmati, De Alexandris) ai poveristi, con Pistoletto e Merz, ad artisti irriducibili a una «scuola», come Mario Calandri, Mainolfi, Griffa, Carol Rama, Mondino, Gastini. Suggestiva, infine, la compresenza di padri e figli d’arte: Felice e Francesco Casorati, Gigi e Mauro Chessa.

Stefano Testa con Carol Rama
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Dal 2019 è direttrice esecutiva e chief curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz Mocaa) a Città del Capo