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«Study on Amplituhedron» (2017) di Andrea Galvani nello stand di Eduardo Secci di Firenze

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«Study on Amplituhedron» (2017) di Andrea Galvani nello stand di Eduardo Secci di Firenze

Bella belga

Art Brussels compie 50 anni

Gareth Harris

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Art Brussels festeggia dal 19 al 22 aprile il suo 50mo anniversario, diventando così la seconda fiera di arte contemporanea di più lunga durata in Europa (la più «antica» è Art Cologne).
Questa longevità, spiega la direttrice generale della fiera Anne Vierstraete, è dovuta alla forza della base di collezionisti che animano la scena culturale della città. Bruxelles, grazie in parte alle fortune costruite sull’industria e il settore del tessile, ospita un numero significativo di importanti acquirenti: «Il Belgio è uno dei Paesi con il più alto numero di collezionisti pro capite al mondo», aggiunge la direttrice. Fondata nel 1968  con undici mercanti come Foire d’Art Actuel, Art Brussels ha sostenuto l’arte contemporanea fin dal suo inizio.

Quest’anno sono 147 i mercanti negli spazi dello storico edificio Tour & Taxis, ex sede della dogana, costruito nel 1904. Cinque le italiane: Astuni, Thomas Brambilla, Continua, Eduardo Secci e Tucci Russo. Tornano in fiera dopo un periodo di assenza 20 mercanti che hanno partecipato a precedenti edizioni (il 14% del totale). Una delle principali attrazioni per il pubblico di Bruxelles, spiega la Vierstraete, è la sezione «Discovery», che quest’anno presenta 33 gallerie con opere recenti realizzate da talenti emergenti. Tra questi, lo scultore di Madrid Karlos Gil, rappresentato dalla galleria Francisco Fino di Lisbona, e Anne Vieux, del Michigan, che espone quadri biografici da The Hole di New York.

Il numero di gallerie belghe è cresciuto considerevolmente dal 18% dell’anno scorso al 32% del 2018. Si tratta di una strategia deliberata, afferma la Vierstraete: «Volevamo celebrare sia le radici sia la vitalità della fiera e rendere omaggio alla ricchezza, diversità e soprattutto all’alta qualità della scena delle gallerie locali». Harlan Levey, fondatore della galleria Harlan Levey Projects di Bruxelles, è alla sua quinta fiera, con opere dell’artista della città Emmanuel Van der Auwera e dello statunitense Haseeb Ahmed nella sezione centrale Prime (prezzi da 8mila a 35mila euro). «L’anno scorso siamo stati fortunati a vendere queste opere a istituzioni belghe e collezioni private dopo aver vinto il premio per lo stand di Discovery. Era chiaro che saremmo tornati», afferma Levey.

Albert Baronian spiega che la fiera dura da tanti anni perché è l’unica d’arte contemporanea del Belgio con un raggio d’azione internazionale: «Non credo che dovrebbe rivolgersi specificamente alla base di collezionisti locali». La galleria presenta quadri tattili di Mitja Tušek e disegni sovversivamente spiritosi di Alain Séchas a prezzi tra i 3mila e gli 80mila euro. Nel frattempo, il collezionista e finanziere belga Ronald Rozenbaum, assicura che non trascurerà Art Brussels per Art Cologne, che quest’anno coincide con la fiera belga. Rozenbaum vorrebbe che «Art Brussels e la Brafa venissero organizzate in simultanea. Un mix di gallerie di arte contemporanea accanto ad altre di arte antica attirerebbe senza dubbio un pubblico più vasto».

«Study on Amplituhedron» (2017) di Andrea Galvani nello stand di Eduardo Secci di Firenze

Gareth Harris, 17 aprile 2018 | © Riproduzione riservata

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Bella belga | Gareth Harris

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