Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Cortesi Gallery presenta a Lugano la sua nuova sezione C-VERSO, incentrata su arte digitale e NFT, un ambito artistico di cui Lorenzo Cortesi, che la guida, si occupa da tempo. Si tratta di un progetto, spiega lui stesso al Giornale dell’Arte, ideato per «introdurre e fornire supporto ai nostri collezionisti interessati agli NFT, oltre che per far parte di questa nuova community artistica in continuo fermento, cercando di fare da ponte tra i due mondi. La Crypto Art non può essere considerata solo un movimento artistico, ma piuttosto un movimento culturale: l’arte digitale sarà sempre più presente e sarà considerata arte contemporanea, senza distinzioni. La nostra sfida è concentrarci sul valore artistico di queste opere».
Non a caso, ad Arte Fiera (a Bologna dal 13 al 15 maggio) la galleria presenterà un dialogo tra un suo artista storico, herman de vries (1931; uno degli anticipatori di un’arte fondata su formule matematiche e statistiche randomizzate) e alcuni artisti NFT di Generative Art, fra i quali Stefano Contiero, oggi l’italiano più noto in questo settore. I visitatori, da parte loro, potranno creare NFT, che vedranno su uno schermo digitale.
Intanto, dal 7 aprile al 13 maggio, a Lugano va in scena la mostra «Redefining Space», curata dagli artisti stessi con Lorenzo Cortesi e realizzata con The Cryptonomist, in cui sono presentati lavori fisici e digitali di Leo Caillard (Parigi, 1985), Matteo Mauro (Catania, 1992) ed Emanuele Dascanio (Garbagnate Milanese, 1983), tre autori che operano con scultura, stampa, video e virtual reality tramite NFT. Dei tre, il primo lavora sul concetto di tempo, intrecciando in una temporalità circolare la classicità greca e la contemporaneità; il secondo esplora il concetto di volume, di vuoto e di pieno, tanto nelle sculture quanto negli NFT; il terzo si serve della tecnica del disegno in chiaroscuro per creare NFT abitati da un popolo misterioso e fantastico, proveniente dal mondo della religione e trasformato dal movimento e dal suono.
«Resurrectio autem Magdalenae» di Emanuele Dascanio
Altri articoli dell'autore
Le pratiche dei migliori artisti oggi attivi nel Paese con media diversi: pittura, fotografia, scultura, installazione, web art e cinema
In occasione dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026 il museo milanese presenta «la più grande istallazione mai realizzata dall’artista giapponese»
L’opera fu realizzata da Giuseppe Grandi in 13 anni di lavoro, ritardato anche dalle difficoltà tecniche nella fusione delle grandi figure, e fu presentata al pubblico, appena terminata, il 6 dicembre 1894
Alberto Salvadori, direttore della Fondazione Ica Milano, ci guida nei due nuovi progetti espositivi delle due artiste che lavorano con media diversi



