Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

«La città immaginaria», del 1976, di Armando Marrocco, l'installazione che dà il titolo alla mostra

Image

«La città immaginaria», del 1976, di Armando Marrocco, l'installazione che dà il titolo alla mostra

Armando Marrocco da Spaziobianco

La quinta personale della galleria torinese è dedicata all'artista leccese

Image

Jenny Dogliani

Leggi i suoi articoli

È nato a Galatina (Lecce) nel 1939, dove ha esordito come apprendista nelle botteghe artigiane. A riconoscerne il talento fu Lucio Fontana, che nel 1962 lo invitò a trasferirsi a Milano, dove tutto ebbe inizio. È cominciata così la lunga carriera di Armando Marrocco, pittore e scultore a cui Spaziobianco dedica la quinta personale.

Visitabile dall’8 febbraio al primo marzo, la mostra «La città immaginaria. I nodi della memoria e i materiali», è curata da Toti Carpentieri e comprende opere dagli anni ’70 a oggi. Lavori di varie dimensioni che dimostrano la capacità di manipolare la materia, il desiderio di realizzare visioni complesse con forme semplici, ispirate ai canoni matematici che esprimono l’armonia del cosmo. Ad esempio «P greco e dintorni» (1970-2018), una scultura in anticordal che celebra la nota costante alla base delle grandi leggi naturali già impiegata nelle architetture egizie e babilonesi.

Nella serie degli «Intrecci» ortogonali Marrocco guarda alla tessitura del tempo e dello spazio, di cui è fatto l’universo, mentre «Le porte del Destino» (1976-80) sono sei strutture ad arco che simboleggiano ciascuna una virtù, dall’amore alla sapienza. Infine «La città immaginaria» (1976) che dà il titolo alla mostra: un'utopia, una grande installazione con imponenti solidi geometrici che rincorre la perfezione, propria soltanto della natura.

«La città immaginaria», del 1976, di Armando Marrocco, l'installazione che dà il titolo alla mostra

Jenny Dogliani, 08 febbraio 2019 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

È visibile fino alla primavera 2026 il colossale colombo alto 5 metri realizzato dall’artista sudamericano Iván Argote per l’High Line di New York, è una delle opere di arte pubblica che popolano temporaneamente l’High Line

Tra i lotti all’asta da Christie’s nella 20th Century Evening Sale il prossimo 12 maggio, la tela di 92,2x73 cm, dipinta nell’inverno 1915-16, voluta da Alfred Stieglitz nel 1917 e da allora rimasta a New York

La vendita è stata effettuata dalla casa d’aste britannica Henry Aldridge and Son, specializzata in cimeli del Titanic. Datata 10 aprile 1912, la cartolina postale è firmata dal colonnello Archibald Gracie, imbarcatosi a Southampton, in Inghilterra

All’incanto il 23 maggio a Londra da Sotheby’s la raccolta completa con un esemplare di tutte e quattro le pubblicazioni risalenti al XVII secolo. È stata ricomposta nel 2016: l’ultima possibilità di acquistare integralmente la serie risale al 1989

Armando Marrocco da Spaziobianco | Jenny Dogliani

Armando Marrocco da Spaziobianco | Jenny Dogliani