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I maestri sono Salvi
- Redazione GdA
- 12 ottobre 2016
- 00’minuti di lettura


I maestri sono Salvi
I maestri sono Salvi
- Redazione GdA
- 12 ottobre 2016
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Redazione GdA
Leggi i suoi articoliDal primo ottobre al 13 novembre si svolge la 66ma edizione della Rassegna Internazionale d’Arte - Premio «G.B. Salvi», intitolata quest’anno «Materia e segno. La profondità della leggerezza», curata da Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni e organizzata dal Comune di Sassoferrato con il contributo della Regione Marche e della Fondazione Cassa di Rispamio di Fabriano e Cupramontana.
Le cinque sezioni sono ubicate in quattro diverse sedi: nel Palazzo degli Scalzi è allestita la mostra storica «Grandi scultori del ’900: Pericle Fazzini ed Edgardo Mannucci», nella Chiesa di san Michele Arcangelo trova posto l’omaggio allo scultore ascolano Giuliano Giuliani (Ascoli Piceno, 1954), la Chiesa di san Giuseppe è la sede di «Grafismi», dedicata al fotografo Eriberto Guidi, recentemente scomparso, mentre nel Palazzo della Pretura sono esposti i lavori dei 30 artisti in concorso, dei 3 fotografi fuori concorso e dei 10 invitati nella sezione «Tendenze del contemporaneo».
Il dialogo tra i due scultori del ’900, il cui percorso si snoda tra le Marche e Roma, dove si erano conosciuti negli anni Trenta, mette a confronto opere meno note e talvolta inedite rese disponibili dagi eredi: se Fazzini (Grottammare, 1913-Roma, 1987) è rappresentato, tra gli altri, da un «Autoritratto» del 1931, da «Giovane che declama» (1937-38), «Sibilla» (1947), il bozzetto per il «Cristo risorto» (1970-75) della Sala Nervi in Vaticano e da alcune matrici e disegni, la produzione di Mannucci (Fabriano, 1904-Arcevia, 1986) è ripercorsa da ritratti giovanili, dal bronzo «Altea» (1946), da una selezione di spirali, piastre e cerchi fino all’«Idea n. 46» del 1986.