Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Slow painting

Jenny Dogliani

Leggi i suoi articoli

Molteplici sensazioni espresse simultaneamente attraverso il segno, la luce e il colore emergono dalle tele di Matt Phillips, artista, critico e curatore americano cui lo Studio d’Arte Raffaelli dedica la prima personale italiana con una ventina di dipinti del 2017 esposti dal 6 aprile al primo giugno.

Il titolo della mostra, «Piano, piano», allude sia al processo di realizzazione delle opere sia a quello della loro contemplazione. L’autore lavora direttamente sulla tela, ove disperde pigmento puro su un legante a base di silice modificando strato dopo strato equilibri cromatici e forme geometriche, un lungo assemblaggio di frammenti e velature da cui scaturisce l’intensa luce interna dei dipinti. Ammirando i suoi lavori si ha la sensazione di ascoltare un brano musicale ricco di armoniche melodie, dissonanze, cambiamenti ritmici, pause e silenzi.

Nelle composizioni astratte di Phillips, forma e colore nascono indipendentemente l’una dall’altro. Osservando da vicino la superficie pittorica si entra in una dimensione spirituale nella quale l’imperfezione umana, rappresentata da microscopici «errori» e ripensamenti, convive con la maestosità del cosmo, racchiusa nelle regole matematiche che sottendono il risultato finale. Ispirate al Cubismo orfico, ai disegni delle tavole da skateboard e ai pattern delle trapunte, queste composizioni sfidano la gravità, tirate, in alcuni casi, come pelli di animale, morbide, in altri, come panni stesi al sole.

Jenny Dogliani, 03 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Con un investimento di 27,5 milioni di euro, la riqualificazione della GAM si colloca tra gli interventi chiave del piano strategico della Fondazione Compagnia di SanPaolo. Ha vinto il progetto che nasce dall’edificio e dalla sua storia, ne attraversa le trasformazioni e guarda al futuro, restituendo al museo un rapporto poroso e continuo con la città

L’intesa tra The Walt Disney Company e OpenAI, la società che sviluppa ChatGPT e Sora, porta i personaggi del gruppo – da Disney a Pixar, Marvel e Star Wars – all’interno di ambienti di creazione generativa autorizzati: un passaggio strategico nella governance dell’intelligenza artificiale applicata alla produzione culturale e alla gestione degli immaginari

Dalle prime 10 opere restaurate nel 1989 alle oltre 2.200 in 20 edizioni, la storia di un progetto ispirato alla Costituzione, che ha fatto della bellezza una responsabilità civile 

Nata nei laboratori di Google e oggi controllata da Alphabet, la flotta di robotaxi statunitensi avvia un programma di wrapping artistico per mediare il rapporto tra tecnologia, intelligenza artificiale e spazio urbano, disegnando un immaginario collettivo, nato nella Silicon Valley, che presto diventerà globale 

Slow painting | Jenny Dogliani

Slow painting | Jenny Dogliani