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I reperti rinvenuti nel Parco Archeologico di Segesta

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I reperti rinvenuti nel Parco Archeologico di Segesta

Nuove scoperte a Selinunte e a Segesta

Nei due parchi archeologici siciliani riemergono quattro filari di blocchi in pietra, forse uno dei due porti dell’antica Megara Iblea, e un altare con raffinati elementi scolpiti

Giusi Diana

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Una struttura lunga 15 metri con quattro filari di blocchi per un’altezza di circa 1,80 metri è stata rinvenuta casualmente all’interno del Parco Archeologico di Selinunte, a un centinaio di metri dalla riva. Si potrebbe trattare di uno dei due porti dell’antica ex colonia di Megara Iblea, uno dei più importanti scali commerciali del Mediterraneo antico. La scoperta è avvenuta a pochissima distanza da quella che doveva essere l’antica darsena collegata al mare, durante operazioni di disboscamento e ripristino del Vallone del Gorgo Cottone, alla foce del fiume omonimo.

L’archeologa Linda Adorno, responsabile della sorveglianza dei lavori, ha intuito subito l’importanza di quell’angolo di blocco affiorato per primo, il resto della struttura era sepolta sotto uno strato massiccio di sabbia e di vegetazione. Sulle ipotesi vagliate in queste ore, uno dei più grandi conoscitori dell’impianto urbanistico della colonia di Selinunte, l’archeologo Dieter Mertens, non appena è stato informato della scoperta ha confermato che la struttura senza dubbio è una parte integrante dell’impianto urbano della città greca, visto che è perfettamente in linea con la rete stradale del sistema meridionale.

Parte della struttura rinvenuta nel Parco Archeologico di Selinunte

Per gli archeologi la posizione della struttura sulla sponda occidentale del Gorgo Cottone indicherebbe un collegamento con il traffico navale del secondo porto, quello orientale, su cui sta studiando in questi giorni l’Università tedesca di Bochum. Adesso non resta che aspettare i risultati di ulteriori indagini per accertare forma e funzione della struttura. A rendere nota la notizia è stato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

La scoperta arriva a distanza di poche settimane da un altro importante ritrovamento, questa volta all’interno del Parco Archeologico di Segesta nell’area dell’acropoli Sud, dove è tornato alla luce un altare presumibilmente di epoca ellenistica, composto da raffinati elementi lapidei scolpiti, con raffigurazioni di due bucrani coronati da ghirlande di fiori e frutta.

Entrambi i reperti in perfetto stato di conservazione potrebbero essere le parti di un altare per il culto familiare e un supporto per una scultura.

Giusi Diana, 20 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

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Nuove scoperte a Selinunte e a Segesta | Giusi Diana

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