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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliParigi. Serge Lasvignes è presidente del Centre Pompidou per altri tre anni. Il secondo mandato (più breve del primo che è stato di cinque anni, come previsto dallo statuto) è stato confermato ad aprile dal ministro della Cultura, Franck Riester. Lasvignes (Tolosa, 1954) è arrivato alla testa del Centre Pompidou nel marzo 2015.
All'epoca la sua nomina aveva sollevato polemiche: di formazione letteraria e diplomato alla famosa scuola Ena, l’École nationale d'administration che forma gli alti funzionari dello Stato (tra cui diversi presidenti della Repubblica), Lasvignes era estraneo al mondo dell’arte. Da allora gli sono stati riconosciuti diversi meriti.
In una nota, il Ministero sottolinea il ruolo che il museo parigino sta giocando sul piano internazionale, con l'apertura nel novembre 2019 del Centre Pompidou Shanghai, ma non solo. Nel 2018 il progetto del Centre Pompidou Malaga, inaugurato nel 2015, è stato rinnovato fino al 2025 ed è stato lanciato anche quello del Kanal-Centre Pompidou di Bruxelles, con apertura prevista nel 2022. Il principio è sempre lo stesso: far viaggiare le collezioni del Musée d'art moderne nel mondo.
Si riconosce a Lasvignes anche di aver messo in atto uno dei suoi obiettivi principali: potenziare la multidisciplinarietà del centro culturale : cinema, danza, musica e non solo arte. A «Le Monde» ha spiegato perché si è candidato alla sua successione: «Abbiamo ancora tanti cantieri da portare a termine. Bisogna far prosperare il Centre Pompidou Shanghai e il Kanal è appena all'inizio». La nuova nomina implicherà una revisione della legge, che fissa l’età di pensionamento dei presidenti delle istituzioni pubbliche a 67 anni, e Lasvignes ne ha già compiuti 66.

Serge Lasvignes
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