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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliLa capitale francese vuole riconquistare i turisti che ha perso nel 2016, dopo gli attentati che hanno scandito la vita dei parigini fino alla strage del Bataclan del 13 novembre 2015. Secondo i dati resi noti lo scorso novembre dall’Ufficio del turismo, Parigi e la sua regione hanno perso 1,8 milioni di turisti nei primi otto mesi dell’anno, soprattutto italiani (-27,7%), cinesi (-19,6%), svizzeri (-15%), tedeschi (-11,5%). Un calo che si traduce in un buco di un miliardo di euro in un settore che rappresenta il 13% del Pil della città.
Qualche dato sparso: per gli alberghi il calo di presenze è stato pari all’8%, Vedettes de Paris ha segnalato il 20% in meno di clienti per le crociere sulla Senna, mentre per il gruppo Eurodisney il 2016 è stato il peggiore degli ultimi 23 anni, con -6,91% del fatturato e -10% di visitatori. Sono in crisi anche i famosi cabaret: -20%, per esempio, al Moulin Rouge. Per i musei e monumenti: -20% nel primo semestre 2016 al Louvre (-25% a luglio), -18% al d’Orsay, -14% a Versailles, -7% al Pompidou. Il calo è stato del 15% alla Tour Eiffel, del 34,8% all’arco di Trionfo e del 22,6% alle torri di Notre-Dame.
La capitale fa fatica a riprendersi, ma il dato negativo non riguarda solo Parigi. L’attentato del 14 luglio sulla Promenade des Anglais, a Nizza, ha avuto un impatto disastroso per la Costa Azzurra, l’altro «pilastro» del turismo francese. Qui il fatturato degli alberghi è sceso del 25% e del 15-20% quello di bistrot e ristoranti.
Anche se nelle altre regioni il danno è meno evidente, a soffrire è di fatto tutta la Francia, prima destinazione del turismo mondiale (84,5 milioni di turisti). Il 7 novembre il premier Manuel Valls ha annunciato che, al 31 ottobre, il turismo in tutta la Francia è crollato dell’8,1%. Per questo ha sbloccato 42,7 milioni di euro, 15,5 dei quali saranno investiti nella sicurezza dei luoghi a rischio, compresi gli aeroporti e lo Stade de France; 5 milioni sono destinati ai luoghi della cultura, una trentina di musei, la Comédie française, la Cité de la Musique o ancora il Mont-Saint-Michel. Altri 25 andranno a misure di sostegno del settore, comprese campagne di comunicazione. A Parigi, lo stesso giorno, il Consiglio comunale ha votato un piano di 2 milioni di euro per il periodo 2017-22 e una serie di misure con l’obiettivo di accogliere il 2% di turisti in più ogni anno fino al 2022.
Un vasto programma che comprende tanto la modernizzazione delle stazioni ferroviarie e la creazione di una nuova offerta di trasporto fluviale, quanto la diversificazione della tipologia degli alberghi, misure di sostegno al settore gastronomico e al savoir-faire locale, con la creazione di un marchio «Made in Paris».
Sul piano culturale, l’obiettivo è di ridurre l’effetto «saturazione» dei siti classici del turismo parigino. Tra i progetti: migliorare l’accoglienza alla Tour Eiffel e all’Arco di Trionfo, rinnovare l’illuminazione dei monumenti e ripensare gli Champs-Elysées, «dematerializzare» le biglietterie e ridurre i tempi di attesa per le visite, rinnovare i pannelli di informazione storica e turistica della città, con una nuova segnaletica multilingue e interattiva. Si investirà anche sulla formazione linguistica degli operatori del turismo e sui siti saranno presenti volontari per l’orientamento dei turisti.
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