Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliAlla fine del XV secolo nel Colosseo, simbolo per eccellenza della Roma pagana, iniziarono a manifestarsi forme di devozione cristiana. La Compagnia del Gonfalone, ad esempio, vi metteva in scena sacre rappresentazioni in occasione del Venerdì santo. Nei secoli questo interesse s’intensificò, tanto che nel 1675, in occasione del Giubileo, Clemente X fece collocare nell’anfiteatro una croce e un’iscrizione che ricordavano il martirio qui subìto dai primi cristiani.
Anche se in realtà non esistono testimonianze storiche del fatto che i cristiani venissero qui condannati «ad bestias», alcune tracce devozionali ancora si conservano all’interno del Colosseo. Tra di esse un dipinto murale raffigurante una veduta ideale di Gerusalemme recentemente sottoposto a restauro. Il dipinto, precedentemente ritenuto un affresco, si trova sull’arco di fondo della Porta Triumphalis, l’ingresso dal quale entravano i gladiatori.
Gli esiti del restauro, promosso dal Parco archeologico del Colosseo, hanno fatto chiarezza sulla dibattuta cronologia del dipinto, ora fissata al XVII secolo. Cronologicamente l’opera potrebbe essere dunque pertinente alla decorazione promossa dallo stesso Clemente X in vista del Giubileo, che vide la realizzazione di «vari quadri rappresentanti il martirio di alcuni eroi della Chiesa nascente». È stata inoltre rintracciata la fonte iconografica dell’opera: una stampa unita alla seconda edizione (1585) di un volumetto del teologo Christian van Adrichem.

Il dipinto murale raffigurante una veduta ideale di Gerusalemme recentemente sottoposto a restauro
Altri articoli dell'autore
Dopo le dimissioni di Nicola Borrelli, seguite al caso del finanziamento al film di Francis Kaufmann, indagato per omicidio. La nomina di un nuovo direttore attesa per l’autunno
Il Ministro della Cultura dona una copia della scultura in bronzo al suo omologo Mykola Tochytskyi come «simbolo di battaglia e di resistenza, ma anche di rispetto e umanità»
Il restauro appena concluso del più antico monumento del Foro Romano, ora dotato anche di un nuovo sistema di illuminazione, ha svelato gli interventi ottocenteschi di Giuseppe Valadier
Il Ministro della Cultura ha annunciato la volontà di candidare a Patrimonio Unesco il sito archeologico che «restituisce la grandezza e la bellezza delle stratificazioni storiche dell’identità italiana»