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Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliVienna. All’inizio fu il 250mo anniversario della nascita di Mozart: fra le innumerevoli manifestazioni viennesi, il gruppo assicurativo Vig decise di commissionare un’installazione al pittore Christian Ludwig Attersee, da mostrare sulla facciata del grattacielo prospiciente il Donaukanal e sede della società.
Ora quell’idea si ripete per la dodicesima volta: a un artista sempre diverso (dal 2012 non necessariamente austriaco) ogni anno viene commissionata un’installazione che avvolge l’edificio Vig da luglio a fine settembre, in una delle zone più frequentate dalla movida della capitale austriaca. Per il 2019 l’incarico è andato alla bulgara Daniela Kostova (classe 1974), per la gigantesca opera «Zukunftsträume» (Sogni del futuro): 4mila metri quadrati di tessuto vinilico suddiviso in 30 strisce di 63 metri di altezza, che un montaggio di cinque settimane ha disteso sui quattro lati del grattacielo.
Il motivo per la facciata principale del Ringturm è un gigantesco bimbo dallo sguardo vispo che si rivolge dritto verso l’osservatore, e tutto avvolto in una morbida tuta spaziale rosso fuoco, fra le cui abbondanti pieghe forse si nasconde un provvidenziale pannolone. Sopra il suo enorme casco da cosmonauta è posata una colomba bianca con le ali spiegate, al tempo stesso simbolo di pace e dell’eterno sogno umano di volare.
Il retro del grattacielo è invece rivestito da una giostrina da culla, a cui sono appesi tanti piccoli pianeti: i bambini del terzo millennio hanno fin da subito orizzonti vasti. Come per l’edizione 2018, firmata da Gottfried Helnwein, una volta smontate il grande telo servirà a confezionare oggetti di design.

L'installazione «Sogni del futuro», di Daniela Kostova
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