Arabella Cifani
Leggi i suoi articoliDall’1 al 5 novembre 2023 si è svolta nella palazzina della Promotrice delle Belle Arti di Torino la sesta edizione di Apart Fair-Art & Antiques. L’arte come viaggio tra i continenti, nei secoli. Apart è una mostra coraggiosa, che non si è piegata nemmeno alla pandemia ed è andata in onda sempre in presenza anche negli Anni difficili del Covid, tanto che nel 2020 il quotidiano «la Repubblica» sottolineò che era «l’unico evento ad avere aperto in presenza nell’autunno dell’arte torinese».
La mostra ha un suo pubblico di estimatori che si è allargato di anno in anno e le è rimasto fedele e che anzi cresce. Quest’anno ha chiuso con oltre 15mila presenze. Apart quest’anno ha offerto anche una nutrita serie di conferenze di alto profilo, dedicate tanto all’arte antica quanto a quella moderna e con conferenzieri di primissimo livello da tutti i principali musei della città e dintorni (Reggia di Venaria compresa). Le sedute sono state sempre molto affollate, a qualsiasi ora, a testimonianza della grande fame di arte che hanno i torinesi, fame sempre poco soddisfatta dalle istituzioni locali. A chiudere l’ultima domenica di esposizione è arrivato anche Vittorio Sgarbi che si è fermato molto tempo, dichiarando di averla trovata più bella di quella dell’anno precedete. Sgarbi ha anche acquistato numerosi dipinti, affermando con tono sibillino che è una mostra dove si possono trovare delle gran belle soprese.
Per mantenere alto il livello culturale della mostra essa si vale di un qualificato vetting che ha convocato gli antiquari il giorno prima dell’apertura e ha controllato autenticità e veridicità delle cose esposte. Poiché il fine di questa mostra non è tanto il business quanto la promozione dell’antiquariato, per raggiungere questo obiettivo bisogna proporre opere valide e certificate: il sacrificio degli antiquari viene così premiato dalla fiducia degli acquirenti. Un sacrificio che quest’anno è costato quasi la vita ad uno degli antiquari, scampato miracolosamente a un gravissimo incidente stradale con il suo furgone in autostrada mentre stava arrivando.
La manifestazione si tiene nella settimana dell’arte contemporanea a Torino e rema simpaticamente contro corrente promuovendo l’arte antica e l’antiquariato che alcuni vorrebbero dare come morti. In realtà tutti, ma veramente tutti, potevano trovare in mostra qualcosa di bello da portare via: a partire da alcuni importanti dipinti e sculture, fino ad oggetti di prezzo minore ma non per questo meno graziosi ed appaganti. Non è vero, ovviamente, che l’antiquariato sia morto, anzi. Lo testimonia la generale soddisfazione di tutti quelli che hanno partecipato alla mostra e che se ne sono andati sorridendo: tutti hanno venduto e per l’affitto dello spazio espositivo hanno pagato una cifra che è meno della metà di quella delle altre analoghe mostre italiane.
Certo ci sono delle mode, come da sempre e per sempre, ma l’antico attira ancora anche i giovani, solo che glielo si sappia spiegare. Lo testimonia la bella iniziativa di Apart che tutti gli anni si svolge in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design-Ied e che vede frotte di studenti sciamare negli stand e fotografare opere, visitatori ed espositori con punti di vista ricercati e inusuali. I ragazzi (che fanno lo stesso servizio anche a Flashback, e ad Artissima), stupiti e felici, si trovano a maneggiare, vedere e studiare per la prima volta in vita loro opere antiche e ne restano molto impressionati, tanto che i loro professori affermano che le loro foto migliori sono quelle che realizzano per Apart. Queste foto saranno poi usate accortamente durante tutto l’anno dalla direzione di Apart sui social per mantenere vivo il ricordo e l’interesse per la mostra: anche a Ferragosto potrete pertanto trovare online un ricordo dell’esposizione e magari desiderare molto di vedere quella nuova autunnale.


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