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Arabella Cifani
Leggi i suoi articoliGli antichi Romani, conquistatori di imperi, erano superstiziosissimi e grandi frequentatori del mondo dell’occulto, nonostante la «Lex Cornelia de sicariis et veneficiis» di Silla (81 a.C.), che prevedeva la pena di morte per chi praticava la magia. L’interesse per l’occulto è comune a tutto il mondo antico, prospera nel Medioevo, nel Rinascimento e nei secoli seguenti per arrivare in ottima salute fino ai nostri giorni. Ha un lato positivo: ha lasciato dietro di sé una quantità di immagini, spesso di alto valore artistico, che un originale libro di Peter Forshaw (professore associato di Esoterismo occidentale nella prima Età moderna presso il Centro per la storia della filosofia ermetica dell’Università di Amsterdam) ora propone.
Il volume è anche una guida iconografica che introduce alla scoperta dei significati nascosti nelle immagini all’interno di innumerevoli simbologie: utile anche per decifrare i molti quadri rebus che il passato ci ha lasciato in eredità. Scorrono nelle pagine affreschi di Pinturicchio, incisioni di Athanasius Kircher, figure tratte da libri del Cinquecento e Seicento dove il confine fra magia e scienza è molto labile e dove non mancano sfingi, labirinti e occhi scrutatori.
Un capitolo è dedicato all’astrologia, con tanto di tavole di «melothesia», ovvero lo studio dei rapporti fra corpo umano, pianeti e segni zodiacali. Tutti, o quasi, credevano (e credono anche oggi) agli oroscopi, ma dopo molti secoli in cui anche i papi erano dotati di astrologo, si dovrà aspettare la bolla «Inscrutabilis» del 1631 di Urbano VIII per avere una delle più pesanti condanne dell’astrologia da parte della Chiesa. Altro capitolo si occupa dell’alchimia e dobbiamo ammettere che a furia di rimescolare intrugli, questa conoscenza è stata anche alla base della chimica moderna. Fondamentale il capitolo sulla cabala, una forma di misticismo ebraico medievale che sarebbe nato in Provenza e nella Spagna settentrionale anche se, secondo alcuni, avrebbe addirittura origine da una doppia rivelazione fatta a Mosè da Dio direttamente, sul Monte Sinai, con insegnamenti segreti trasmessi poi oralmente di generazione in generazione. La magia naturale indaga invece sulle proprietà occulte di animali, vegetali e minerali, consigliando quale pietra possa portare fortuna e quale animale abbia poteri magici particolari.
Dai bestiari medievali popolati di draghi e salamandre si passa alla fisiognomica codificata meravigliosamente in un celebre volume dal napoletano Giovanni Battista Della Porta nel 1586 che paragona animali e umani, e in questo ci azzecca parecchio: quanti umani assomigliano a bestie e viceversa? Certamente tutti avremo una volta incontrato qualcuno con una faccia da bove o da volpe o da animale di rapina. Si va poi proprio nel fantastico, con la metoposcopia che consentirebbe di leggere il futuro nelle rughe della fronte: tutto da vedere, soprattutto se c’è di mezzo il botox. La magia astrale con influsso di stelle e pianeti dovrebbe imbrigliare attraverso anelli e talismani energie celesti: basta sperarci. La magia rituale comprende evocazioni di angeli e demoni, uso di cerchi magici, chiavi di Salomone, cristallomanzie e sistemi vari per sottomettere spiriti maligni: è comunque un’arte che sconfina nella negromanzia e che nel passato portava dritta sulla forca o al rogo.
A partire dall’Illuminismo le logge massoniche si interessarono di occultismo e il genere portò poi nell’Ottocento a una fioritura di medium che affermavano di parlare con i morti e allo spiritismo. Ancor oggi c’è chi crede alla lettura dei tarocchi che hanno una storia antica e sono passati nella storia dell’arte grazie ad artisti come Bonifacio Bembo, che in epoca quattrocentesca ne ha dipinti di splendidi.
Il libro si chiude con un capitolo su New Age e occultura (cultura popolare dell’occulto) che si occupa del pensiero alternativo sviluppatosi a partire dagli anni Settanta e qui si aprono capitoli che il libro poi non tratta. Molte persone infatti seguono a tutt’oggi in tutto il mondo queste teorie (Torino, ad esempio, è una delle capitali dell’occulto). Distinti medici, giudici, antiquari, avvocati, ingegneri, capitani d’industria, si radunano in case ben custodite dove officiare messe nere o riti evocativi di spiriti maligni. Queste riunioni sono generalmente occasione per scambi sessuali o per affari, ma qualcuno va oltre e con l’aiuto di sostanze psicotrope o droghe si avvicina a porte che non si dovrebbero mai varcare perché oltre si possono trovare la follia e la morte.
Oggi l’esperienza magica non ci interessa tanto in sé, ma perché si vorrebbero attirare forze soprannaturali al servizio dei fini dell’operatore, fini quasi sempre molto materiali: ricerca del guadagno economico, sconfitta di un nemico o la sua morte, felicità in amore, potere. Tutte illusioni, miseri sogni di un’umanità smarrita, quando non allucinazioni.
Occulto. Storia & iconografia
di Peter Forshaw, 256 pp., ill., L’ippocampo, Milano 2025, € 25

La copertina del volume
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