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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliDal 2017 sul sito dei Musei Vaticani è possibile consultare il catalogo online, in continua implementazione, delle opere d’arte mobili esposte lungo il percorso di visita. Ora la possibilità di accedere al patrimonio dei musei del papa si arricchisce con la consultazione online delle immagini della Fototeca Vaticana, che custodisce le raccolte fotografiche storiche dei musei papali.
Alla Fototeca è affidata la conservazione e valorizzazione della raccolta fotografica istituzionale, composta da oltre 350mila negativi originali in bianco e nero, con rispettivi positivi a stampa, 70mila immagini a colori su pellicola, e 49mila lastre di vetro che costituiscono l’insieme dei fondi storici. Oltre alle immagini relative alle collezioni dei Musei, vi sono conservati anche gli scatti con vedute, palazzi e monumenti di Roma, così come di altre città italiane o estere.
Tra i fondi storici, uno dei più preziosi è quello di Romualdo Moscioni (1849-1925), uno dei pionieri della fotografia, con le sue 15.700 lastre. Dal novembre 2016, avviato da Barbara Jatta, attuale direttrice e allora vicedirettrice dei Musei, è iniziato il processo di digitalizzazione delle lastre su vetro, che ha condotto alla creazione del catalogo online delle prime 5.155 immagini ora visibili sul sito. Ma la consultazione online non è che l’atto finale di un lungo progetto di messa in sicurezza, restauro e archiviazione che sinora ha portato alla digitalizzazione di circa 28mila lastre.
«Una filiera operosa, la definisce la responsabile della Fototeca Paola Di Giammaria, che ha reso possibile la fruizione online del contenuto di sei armadi, su ventisei, che ospitano le lastre in vetro dei fondi storici. Il complesso progetto proseguirà, ma intanto il nostro patrimonio si è arricchito di un nuovo fondo, di grande interesse, donato dagli eredi di Andrea Busiri Vici, architetto e storico dell’arte: una fototeca di oltre 10mila pezzi, tra positivi e lastre di vetro, con soggetti quali la pittura romana dal Cinquecento all’Ottocento».
Secondo la Jatta, la tecnologia al servizio della conservazione e divulgazione «in questo momento storico è la cifra essenziale dei nostri Musei, una nuova architettura digitale che è alla base della nostra missione di preservare, conoscere e condividere». In questo ambito s’inserisce la prima mostra digitale dei Musei Vaticani: «Raffaello in Vaticano.
La memoria fotografica del divin pittore tra fine Ottocento e primo Novecento», visibile online con più di 60 fotografie storiche, tra cui una stampa alla gelatina del 1894 di Moscioni che mostra l’aspetto della Stanza della Segnatura affrescata dall’Urbinate con l’arredo d’epoca (nella foto a destra; a sinistra, il Braccio Nuovo ante 1885).
Romualdo Moscioni, Veduta del Braccio Nuovo, ante 1885, lastra di vetro, collodio
Romualdo Moscioni, Stanza della Segnatura, 1894, stampa alla gelatina
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