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Racconigi (Cuneo). Nel convegno «Il trionfo di Lucio Paolo Emilio. Un fregio e due artisti per Carlo Alberto al Castello di Racconigi», in programma il 26 novembre nel Castello di Racconigi, verranno presentati i risultati del restauro conservativo del grandioso fregio di gesso destinato alla Sala del Biliardo, al piano nobile dell’edificio.
Il Castello, appartenente sin dal XVII secolo ai Savoia Carignano, diventò sede delle «Reali villeggiature» con l’ascesa al trono, nel 1831, di Carlo Alberto, primo regnante del ramo cadetto. Appassionato di arte e architettura, il re rinnovò radicalmente quella residenza molto amata, ampliandola, riallestendola e arricchendo il magnifico parco. Duplice la linea seguita dal bolognese Pelagio Palagi, da lui chiamato a rinnovare gli apparati decorativi, che adottò la magniloquenza dello stile Impero negli ambienti di rappresentanza e un più attuale gusto neogotico, di segno romantico, in quelli privati.
Ai primi apparteneva la Sala del Biliardo, per la quale Palagi progettò un grandioso fregio di gesso (34 metri di lunghezza), modellato nel 1845-46 dall’ottimo scultore Giuseppe Gaggini, in cui si celebra «Il Trionfo del console Lucio Paolo Emilio sui Macedoni», che per una serie di sfortunate circostanze non fu mai montato ed è rimasto, da allora, nei depositi della residenza sabauda («in due camere umide al piano terreno», lamentava nel 1873 Giuseppe Casale, architetto onorario della Real Casa), ammalorandosi gravemente.
L’associazione degli Amici del Real Castello di Racconigi, presieduta da Luigi Rossi di Montelera, su suggerimento del vicepresidente Marco Galateri di Genola (regista, anche, della raccolta dei fondi necessari), ne ha preso a cuore le sorti e, grazie alle Fondazioni Crt e Crc-Cassa di Risparmio di Cuneo, e di un privato, lo ha affidato ad Alda Traversi di Bergamo (vincitrice della gara a invito), che ha lavorato con Marco Paolini, restauratore della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino, affiancati da Alessandra Guerrini, del Polo Museale del Piemonte.
Il fregio, perfettamente risanato, attende ora una collocazione adeguata, alla quale stanno lavorando il direttore del Castello, Riccardo Vitale, Daila Radeglia, direttore del Polo Museale del Piemonte, ed Egle Micheletto, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Cuneo Asti e Alessandria.

Un particolare del fregio dopo il restauro
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