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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliBologna. È morto a 81 anni la sera del primo agosto nella sua casa di Bologna il pittore Concetto Pozzati, da mesi gravemente ammalato. Figlio d’arte e nipote dell’artista Severo «Sepo» Pozzati, era nato il primo dicembre 1935 a Vo’ Vecchio di Padova, anche se è praticamente sempre vissuto a Bologna dove si era trasferito giovanissimo per studiare architettura e pubblicità e dove sarebbe divenuto protagonista di primo piano del secondo Novecento, nonché un attento e appassionato testimone della vita culturale e politica della città.
Pozzati espose per la prima volta alla Galleria de’ Foscherari nel 1963 e l’anno seguente fu invitato la prima di cinque volte alla Biennale di Venezia. Ma il ruolo di Pozzati si è allargato anche alla politica, essendo stato assessore alla cultura di Bologna dal 1993 a 1996 all’epoca del sindaco Walter Vitali. In questo ruolo ha avviato il progetto della Manifattura delle Arti, con l'individuazione di un polo per le arti contemporanee e l'avvio di quelle che erano allora innovativi esperimenti come l'Istituzione Galleria d'Arte Moderna (oggi MAMbo) e l'Istituzione Cineteca di Bologna. Anche l’Accademia di Belle Arti di Bologna piange la scomparsa del maestro che è stato titolare della cattedra di Pittura della storica Accademia dal 1976 al 2003. «Concetto Pozzati, ricorda Enrico Fornaroli, direttore dell’Accademia di Belle Arti, ha saputo esprimere la sua vocazione all’insegnamento attraverso un’ineffabile capacità di offrire spunti creativi e occasioni di confronto e di dialettica alle centinaia di studenti che affollavano i suoi corsi in Accademia».
Il pittore ha insegnato anche nelle Accademie di Urbino, Firenze, Venezia. I funerali il 3 agosto alle 11 presso la cappella dei Bulgari all’Archiginnasio.

Concetto Pozzati

Ortogonale pom (1968) di Concetto Pozzati, donata dall'artista al MAMbo in occasione della retrospettiva che il museo bolognese gli aveva dedicato dal 1° dicembre 2015 al 10 gennaio 2016
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