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Prospetto sud del Palazzo Ducale di Sassuolo con parterre e area dei giardini storici prima (sinistra) e dopo (destra) il restauro

© Gallerie Estensi di Modena

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Prospetto sud del Palazzo Ducale di Sassuolo con parterre e area dei giardini storici prima (sinistra) e dopo (destra) il restauro

© Gallerie Estensi di Modena

Una Vasara alla francese per il Palazzo Ducale di Sassuolo

Proseguono i restauri del grande edificio che Francesco III d’Este rinnovò assecondando i gusti della moglie

Giovanni Pellinghelli del Monticello

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La fase in corso del restauro del Palazzo Ducale di Sassuolo, avviato nel 1989 dall’allora soprintendente Jadranka Bentini, prevede lavori per 4,2 milioni di euro di finanziamento. Concluso il fronte meridionale, si lavora ora al recupero del parterre con il giardino barocco che, prospiciente la facciata ripristinata, arriva fino alla Peschiera o Teatro delle Fontane, vasca scenica fastosa di rocailles dedicata alle naumachie, opera di Bartolomeo Avanzini e Gaspare Vigarani (1588-1663). Si otterrà così la ricostruzione completa dei giardini storici e delle scenografie esterne, restituendo unità di lettura all’intera Delizia Estense.

Il fronte meridionale del palazzo è il cuore architettonico e paesaggistico della sua essenza barocca nella trasformazione finale voluta a metà Settecento da Francesco III d’Este, duca di Modena e Reggio dal 1737, di cui incaricò Pietro Bezzi della famiglia di architetti e scenografi reggiani cui appartenevano Tomaso Bezzi, ingegnere e scenografo al servizio stabile di Rinaldo d'Este e autore tra il resto dei Castra Doloris (apparati funebri per la duchessa Carlotta-Felicita e per il figlio Giovan-Federico), e Paolo Bezzi, chiamato a Bruxelles nel 1696 a disegnare e costruire il Théâtre de la Monnaie, poi completato dal nipote Pietro.

Pietro Bezzi, il cui stile evolve la radice barocca verso un leggiadro preludio di Rococò, intervenne sulle preesistenti architetture di Bartolomeo Avanzini (1608-58) seguendo le indicazioni di gusto francese di Francesco III e della moglie Charlotte-Aglaë d’Orléans: aggiunse nuove fabbriche, fra cui la Vasara (padiglione destinato al ricovero invernale delle piante in vaso secondo l’uso francese delle Orangeries) e creò una scenografia di terrazze, scalinate e fontane che, con il lungo viale di pioppi cipressini (in parte ancora identificabile), portava à trompe-l’œil al fondale scenico delle colline, così unendo il palazzo al Casino di caccia del Belvedere.

Anonimo, «Bucintoro del duca Francesco III d’Este«, metà del XVIII secolo, Modena, Archivio di Stato, Mappario Estense, Grandi Mappe, XVI. © Archivio di Stato di Modena

Le opere previste toccano l’intero sistema monumentale e paesaggistico: restauro delle superfici, consolidamento strutturale e messa in sicurezza della Vasara con riapertura del loggiato d’accesso a Vasara e parterre, ricostruzione dei giardini storici (forse disegnati da André Le Nôtre, ideatore di Versailles), revisione della rete idrica per l’alimentazione di fontane e Peschiera e recupero del Canale maestro navigato dai Duchi col Bucintoro fra le due residenze.

La campagna diagnostica, indispensabile per un restauro coerente alle esigenze storiche e materiche del complesso, ha visto indagini mineralogiche e petrografiche di intonaci, sagramature (tecnica tipica dell’architettura emiliana fino a tutto il XVIII secolo), cornici, decorazioni in cocciopesto o pietra. Alla Vasara sono state restituite le caratteristiche costruttive e statiche di strutture murarie e volte. Sugli elementi architettonici e decorativi colpiti dall’impoverimento generale delle superfici e della finitura cromatica con distacchi, rigonfiamenti, fessurazioni e lacune, si è intervenuti col consolidamento delle parti danneggiate, pulitura delle superfici, rimozione di elementi incongrui e reintegrazione e infine la rettifica cromatica alla pristina versione (interattiva e gerarchica) dei colori degli elementi della facciata (intonaci, elementi lapidei e modellati in stucco).

Il Palazzo Ducale di Sassuolo vedrà inoltre prossimi rinnovi anche al suo interno con il riallestimento, già avviato, di 8 sale del Piano Nobile con opere della Galleria Estense di Modena attualmente nei depositi: oltre 250 dipinti e 50 sculture saranno così fruibili in un rinnovato allestimento cronologico e tematico che darà risalto a caratteri stilistici e invenzioni, relazioni e derivazioni fra opere e architetture.

Rendering Finale del Palazzo Ducale di Sassuolo, parterre e giardini storici

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 02 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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