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The Crescent, Baku (Azerbaigian)

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The Crescent, Baku (Azerbaigian)

The Crescent a Baku: impossibile cancellare tutto, qualcosa resta sempre

Gianni Gaggero e Rinaldo Luccardini collezionano per «Il Giornale dell’Arte» mostri architettonici

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Gaggero & Luccardini

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Caro Gaggero,
quando penso ai luoghi eurasiatici resto interdetto come se dovessi spiegare a un bambino la funzione dei quark nei protoni. Non sai mai se l’impronta culturale è di matrice europea o invece è asiatica. Ma questo stralunato albergo a forma di mezzaluna vetrata mi rimanda alle architetture degli emirati, dove gli architetti occidentali hanno potuto esprimersi in forme che nei loro Paesi sarebbero state impossibili. È un vero bengodi della progettualità trovarsi in un posto in cui abbondano i soldi e mancano i vincoli. Non resta che scatenare la fantasia puerile, scegliendo forme che impressionano più gente possibile. Perciò gli edifici assumono poi non un nome proprio, ma quello dell’oggetto a cui si ispirano...
Luccardini

Caro Luccardini,
dici che «abbondano i soldi e mancano i vincoli». Oggi sembra di sì, ma domani? Dov’è la variabile tempo? Sui social tutto è effimero e non resta quasi niente a parte l’eliminazione del pensiero profondo, meglio, la stessa possibilità di formularlo. Fuori dal tempo, nel sogno, nel metaverso vale tutto e il contrario di tutto. Ma quanto costa mantenere? Quanto costa demolire? Quanto costa sopportare. Se diventeremo tutti hikikomori non ce ne fregherà granché ma ci sarà qualcuno che dovrà almeno uscire ogni tanto per portare fuori il cane. C’è chi pensa che quando qualcosa non piace la si possa semplicemente cancellare. Forse. Non è possibile farlo completamente, nemmeno digitalmente. Qualcosa resta sempre, e il tempo accumula. Chissà se ci saranno sempre i soldi per rimediare. I mostri saranno certamente nuovi vincoli, nel senso di ostacoli, pesi da sopportare, spese in antinausea per sopravvivere. Solo Céline e Cioran potrebbero superarmi in depressione.
Gaggero
 

The Crescent, Baku (Azerbaigian)

Gaggero & Luccardini, 28 febbraio 2024 | © Riproduzione riservata

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