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Il «volto» del pilastro a T scoperto recentemente a Karahantepe

Foto: Ministero della Cultura e del Turismo turco

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Il «volto» del pilastro a T scoperto recentemente a Karahantepe

Foto: Ministero della Cultura e del Turismo turco

Scoperto a Karahantepe, nel Sud-est della Turchia, un pilastro antropomorfo di 12mila anni fa

Si fa avanti l’idea che queste strutture non fossero solo elementi architettonici, ma autentiche rappresentazioni della forma umana

Vittorio Bertello

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L’annuncio giunge direttamente dal ministro della Cultura e del Turismo della Turchia, Mehmet Nuri Ersoy: un’équipe di archeologi ha portato alla luce a Karahantepe un pilastro a forma di T raffigurante un volto umano, databile, secondo gli esperti, a 12mila anni fa. Si tratta della prima scoperta di questo tipo di sempre.

Il ritrovamento è stato effettuato durante gli scavi in corso nell’ambito del progetto «Tas Tepeler» (Cumuli di pietra), un’iniziativa che esplora i primi siti monumentali conosciuti nella storia dell’umanità nel Sud-est della Turchia.

I pilastri a forma di T, noti soprattutto grazie a Gobeklitepe, Karahantepe e ad altri siti neolitici vicini, hanno a lungo incuriosito gli archeologi per le loro braccia e mani stilizzate scolpite lungo i fusti, suggerendo la possibilità che i pilastri simboleggiassero figure umane. L'ultima scoperta a Karahantepe, tuttavia, va ben oltre: per la prima volta una di queste pietre monumentali reca un volto umano chiaramente scolpito.

La raffigurazione, situata nella parte superiore del pilastro, presenta contorni ben definiti, occhi infossati e un naso largo e appiattito. Secondo i ricercatori, questi tratti rispecchiano caratteristiche stilistiche riscontrate in altre sculture antropomorfe già rinvenute nel sito. Il ritrovamento è ora considerato una svolta nello studio dell’espressione artistica dell’uomo primitivo.

Per decenni, gli studiosi hanno discusso se le enormi pietre a forma di T avessero una funzione strutturale, un significato simbolico o entrambi. La scoperta corrobora l’idea che questi pilastri non fossero solo elementi architettonici, ma autentiche rappresentazioni della forma umana, forse anche i primi tentativi conosciuti di ritrattistica. Raffigurando i tratti del viso, il pilastro di Karahantepe rivela come i popoli neolitici potrebbero aver iniziato a esprimere l’identità, la spiritualità e la condizione umana attraverso l’arte.

Il progetto «Tas Tepeler», che copre diversi siti di scavo nell’Anatolia sud-orientale, documenta il passaggio dalla vita di cacciatori-raccoglitori a quella sedentaria. Risalendo all’incirca a 12mila anni fa, questa regione con tali ritrovamenti dimostra di non essere stata solo la culla della civiltà, ma anche il luogo di nascita del pensiero simbolico, dove gli esseri umani hanno scolpito per la prima volta la loro immagine nella pietra.

Vittorio Bertello, 10 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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