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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliÈ una delle facciate Art Nouveau più celebri di Bruxelles. La Maison Hannon, all’angolo delle avenue de la Jonction e Brugmann, nel quartiere di Saint-Gilles, esce da un lungo letargo, restaurata e trasformata in casa museo, e apre finalmente al pubblico l’1 giugno. La dimora, dalla storia tormentata, fu costruita nel 1902 da Jules Brunfaut, architetto belga dalle influenze eclettiche, per l’ingegnere Édouard Hannon (1853-1931) che fece carriera nel gruppo chimico Solvay, e sua moglie Marie. Lui era appassionato di poesia e fotografia, lei di botanica. Ma nel 1965, quando loro figlia morì, la famiglia decise di vendere la proprietà che, un po’ alla volta, fu lasciata in abbandono, occupata e saccheggiata, fino a rischiare addirittura la demolizione. La dimora fu salvata nel 1972 da Marie Van Mulders-Brunfaut, figlia dell’architetto, e classificata come monumento storico.
Al centro di un primo vasto restauro negli anni ’80, ospitò dal 1988 l’Espace Photographique Contretype, anche se dal 2014 i locali furono di nuovo lasciati vuoti. Dal 2019, tuttavia, su impulso del Comune la Maison Hannon ha ricominciato a prendere vita. Il progetto di recupero è stato affidato allo studio Origin. Oggi gli arredi di Emile Gallé, completati da Louis Majorelle, hanno ritrovato la loro bellezza originale. È stato restaurato l’affresco monumentale di Paul Baudouin (1844-1931), allievo del francese Puvis de Chavannes, che corre nei grandi saloni e lungo la scalinata. All’interno, eleganti boiserie, morbidi decori in ferro battuto e mosaici persino sulle maniglie delle porte. La casa conserva opere di James Ensor, Victor Rousseau ed Émile Claus.
Il restauro delle facciate si è concluso nel 2022 con il recupero dei bow window e delle vetrate a motivi bucolici di Raphaël Évaldre, allievo di Louis Comfort Tiffany. Fino al 31 dicembre 2024 la Maison Hannon ospita la mostra inaugurale «Art(s) Nouveau(x) Belge(s). Van de Velde, Serrurier-Bovy, Hankar & Co». Ma il cantiere non è finito, poiché una seconda campagna di restauri durerà fino al 2030.
L’apertura della Maison Hannon è il momento forte dell’anno Art Nouveau a Bruxelles, per il 130mo anniversario dello stile architettonico, noto in Italia come Liberty, di cui l’architetto belga Victor Horta (1861-1947), che a Parigi raccolse l’eredità di Eugène Viollet-le-Duc, fu uno dei capofila e di cui Bruxelles, che possiede più di mille edifici in stile, diventa la capitale per il 2023.
L’atto di nascita dell’Art Nouveau è la progettazione, nel 1893, dell’Hôtel Tessel, opera di Victor Horta, costruito in rue Paul Émile Janson per l’amico Émile Tessel, docente all’Université Libre di Bruxelles. Il palazzo è considerato il primo massimo esempio dello stile Liberty nel mondo, in cui Horta coniugò la pietra chiara, che modellò in forme curvilinee, il vetro, con i tipici bow window con vetrate dipinte, e il metallo, collocando la scala al centro. Nel 2000 l’Unesco iscrisse la dimora nella Lista del Patrimonio mondiale.
Il programma dell’Art Nouveau Brussels 2023, curato dallo storico dell’arte Paul Dujardin, già iniziato con la fiera Brafa di gennaio e il Banad di marzo, comprende tra gli altri eventi la prima edizione della Bba-Brussels Biennale of Eclectic Architecture (2-10 ottobre), con visite di palazzo storici raramente aperti al pubblico. La programmazione dei musei si è adeguata. Il Musée Horta presenta «Victor Horta versus Art Noveau. Il vocabolario di Horta» (fino all’8 gennaio 2024), il Musée Art et Histoire propone «Josef Hoffmann. Oltre la bellezza e la modernità» (6 ottobre-14 aprile 2024), dedicata all’opera del designer austriaco, mentre il Bozar-Palais des Beaux-Arts organizza «Victor Horta e la grammatica dell’Art Nouveau» (18 ottobre-14 gennaio 2024).
La città, un vero museo a cielo aperto del Liberty, ha messo a disposizione l’Art Nouveau Pass con biglietti a prezzo ridotto per mostre e itinerari tematici. A Bruxelles, lo stile Liberty si incontra sin dall’arrivo in treno alla Stazione centrale, progettata da Horta nel 1913, ma completata solo nel 1952 dai successori del maestro, dopo la sua morte.
E lo si ritrova anche nella sala da concerto, a forma ovale, del Palais des Beaux-Arts, completato nel 1929, e nella spettacolare facciata in vetro e ferro dell’edificio Old England che ospita il Mim, il Musée des Instruments de musique, vicino alla place Royale, costruito nel 1899 da Paul Saintenoy. Gli itinerari in città passano ovviamente per alcuni edifici emblematici di Horta come l’Hôtel Solvay, costruito tra il 1898 e il 1900, con la famosa scala dalla balaustra in metallo dorato, l’Hôtel van Eetvelde, costruito nel 1895 e ampliato nel 1899, con i saloni a forma ovale e l’alto cortile centrale, e il Musée Horta, che fu la casa e lo studio dell’architetto.

La sala da concerto del Palais des Beaux Arts di Bruxelles

L’Horta Museum di Bruxelles © Paul Louis - Musée Horta
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