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Mai tanti così e così pesanti i «supermassimi» in asta

Vittorio Bertello

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Oltre alla «star» Picasso, arrivano in un momento di apice assoluto del mercato mondiale Giacometti, Van Gogh, Rothko e Freud 

Sulla carta le vendite newyorkesi del prossimo maggio di arte impressionista e moderna e di arte del dopoguerra e contemporanea si annunciano come le più importanti degli ultimi anni, in un momento di apice assoluto del mercato mondiale dell’arte. Due sole opere proposte da Christie’s nell’asta «Looking forward to the past» totalizzano insieme 270 milioni di dollari di stima: sono «Les Femmes d’Alger (Version “0”)» di Pablo Picasso, stima 140 milioni di dollari, la più alta mai espressa per un’opera d’arte all’asta e «L’homme au doigt» di Alberto Giacometti, una scultura in bronzo alta 177,5 cm, opera concepita nel 1947 e prodotta dall’artista in soli sei esemplari più una prova d’artista. Di questi, quattro sono conservati in musei internazionali (tra l’altro al MoMA di New York e alla Tate Gallery di Londra); gli altri si trovano nelle collezioni di fondazioni e in mani private.

Pare che l’esemplare di Christie’s, mai passato in asta, sia l’unico che Giacometti dipinse a mano, per aumentarne l’impatto espressivo: ecco il motivo della rarità del lotto. Il lotto è valutato intorno ai 130 milioni di dollari. Secondo quanto riferiva lo stesso Giacometti l’opera fu creata in una sola notte, nell’ottobre del 1947, «tra mezzanotte e le nove della mattina successiva», in un periodo di frenesia creativa dovuta anche all’apertura della sua prima mostra personale, che si sarebbe tenuta alla Galerie Pierre Matisse il gennaio seguente. Il venditore è un anonimo collezionista privato americano che acquistò «L’homme au doigt» nel 1970 dai coniugi Fred e Florence Olsen (celebri appassionati d’arte che furono proprietari anche di «Blue poles», del 1952, di Jackson Pollock) e che ha tenuto il bronzo presso di sé negli ultimi 45 anni.

Quest’anno, oltretutto, Christie’s ha spostato le proprie aste di impressionisti e moderni nella seconda settimana di maggio («Looking forward to the past» si tiene l’11 maggio; l’asta serale di arte impressionista e moderna il 14 maggio), sparigliando le carte (Sotheby’s ha mantenuto la data della sua asta serale al 5 maggio) e rompendo un po’ le uova nel paniere ai collezionisti e mercanti di settore che dovranno riorganizzare le loro agende.

Oltre a questi due «supermassimi», i cataloghi preparati da Sotheby’s e Christie’s hanno diversi pezzi forti tra i nomi più ricorrenti delle «top ten list» di aggiudicazione. Sotheby’s, ad esempio, propone nell’asta serale impressionista del 5 maggio un dipinto di Vincent van Gogh del 1888, «L’Allée des Alyscamps», veduta del viale degli Alyscamps, la necropoli di Arles in cui l’artista olandese si recò spesso a dipingere nel periodo del suo soggiorno nella città della Provenza. Le stime di quest’olio su tela (di 91,7x73,5 cm) partono da 40 milioni di dollari. È assente dal mercato da 60 anni esatti (venne acquistato dai Wildenstein a New York) un dipinto di ninfee di Claude Monet del 1905 (81x100,5 cm). Qui la valutazione oscilla tra 30 e 45 milioni di dollari. Un olio su tela di Pablo Picasso del 1948, «Femme au chignon dans un fauteuil», 92x73 cm, è stato consegnato dagli eredi del celebre produttore cinematografico Samuel Goldwyn (1882-1974). Fu acquistato nel 1956 presso la galleria parigina Louise Leiris, e venne esposto anche nella mostra milanese del 1953 a Palazzo Reale. Le quotazioni dell’opera sono comprese tra 12 e 18 milioni di dollari. 

Nella sua asta di arte contemporanea del 12,  infine, Sotheby’s presenta un’opera del 1954 di Mark Rothko («Yellow and blue») proveniente dalla collezione dei coniugi Rachael e Paul Mellon, dei quali la casa d’aste di York Avenue ha già disperso dei pezzi pregiati lo scorso autunno: ora la stima di questo dipinto oscilla tra i 40 e i 60 milioni di dollari. Christie’s, oltre a Picasso e Giacometti, ha nel catalogo impressionista un dipinto di Claude Monet del 1902 («Le Parlement, soleil couchant») a 35-45 milioni di dollari e «Composizione no. III (Composizione con rosso, blu, giallo e nero)», olio su tela di Piet Mondrian del 1929 stimato 15-25 milioni di dollari.

Tra le opere contemporanee, invece, il catalogo della casa d’aste di Rockefeller Plaza ha un olio su tela del 1994 di Lucian Freud, «Benefits supervisor resting», stimato tra 30 e 50 milioni di dollari. Il record attuale per Freud è detenuto ancora da «Benefits supervisor sleeping», che nel 2008 (il 13 maggio) venne venduto a 33,6 milioni, sempre a New York e sempre da Christie’s. Le due tele raffigurano entrambe una delle modelle preferite da Freud, Sue Tilley, nuda e distesa su un divano: sul fianco destro nel dipinto venduto nel 2008, sulla schiena in quello che va in asta ora. Un’altra consegna importante di due opere d’arte a Christie’s arriva dall’editore tedesco e collezionista d’arte Benedikt Taschen: un grande (240x198,1 cm) olio su tela del 1988 di Martin Kippenberger valutato tra 15 e 20 milioni di dollari) e una scultura in acciaio inox di Jeff Koons del 1986, che riproduce un busto di Luigi XIV (quotata tra 10 e 15 milioni di dollari).

Un’altra importante consegna è arrivata infine a Christie’s dalle collezioni di Ileana Sonnabend e dalla proprietà di sua figlia, Nina Castelli Sundell. Oltre a opere di Roy Lichtenstein, Jasper Johns, Jim Dine, Claes Oldenburg, Gilbert & George, John Baldessari, Robert Ryman, Pier Paolo Calzolari, Mario Merz, Giovanni Anselmo e Anselm Kiefer, in catalogo vi sarà ad esempio un «combine painting» di Robert Rauschenberg, «Johansons Painting», del 1961, a 4-6 milioni di dollari; una «Campell’s Soup Can» di Andy Warhol del 1962 in caseina, smalto e grafite su lino, a 6-9 milioni; «La stufa di Oldenburg», un acciaio specchiante di Michelangelo Pistoletto a 1-1,5 milioni; e infine, con le stesse stime, «Snorkel Vest», una scultura in bronzo del 1985 di Jeff Koons.

Vittorio Bertello, 04 maggio 2015 | © Riproduzione riservata

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