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Franca Ghitti «Bosco» (primi anni 80). Foto: Fabio Cattabiani

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Franca Ghitti «Bosco» (primi anni 80). Foto: Fabio Cattabiani

La scultura è scrittura: Franca Ghitti alle Gallerie d'Italia

Personale dell'artista a cura di Cecilia De Carli

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Milano. Dal 15 gennaio al 17 febbraio le Gallerie d’Italia-Piazza Scala presentano opere di Franca Ghitti (1932-2012), riunite dalla curatrice Cecilia De Carli nella mostra «Altri Alfabeti. Sculture, installazioni e opere su carta».

L’opera di Franca Ghitti è entrata di recente nelle collezioni delle Gallerie d’Italia di Milano con «Vicinia. La tavola degli antenati n.1», 1976, e con un «Tondo» degli anni ’80. Entrambe le opere sono in mostra, insieme a sculture (dagli anni ’60 ai Duemila) dei cicli delle «Meridiane» e delle «Pagine chiodate», ad altre «Vicinie» e alla grande installazione «Bosco». Anche il titolo della mostra, «Altri Alfabeti», cita quello di una serie avviata da Franca Ghitti con il nuovo millennio.

Con essa l’artista, nata in Valle Camonica e rimasta sempre legata alla sua antichissima cultura, arricchita però da una formazione internazionale, affermava di voler rendere omaggio a una lingua capace di «delimitare una civiltà non metropolitana, marginale, e insieme d’indicare una fascia di corrispondenze intercontinentali»: un linguaggio universale, il suo, che prende spunto dalle incisioni rupestri camune, da simboli primitivi e da oggetti di un mondo artigiano, in stretta relazione, così come la sua scultura, con il territorio d’appartenenza.
 

Franca Ghitti «Bosco» (primi anni 80). Foto: Fabio Cattabiani

Ada Masoero, 14 gennaio 2019 | © Riproduzione riservata

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La scultura è scrittura: Franca Ghitti alle Gallerie d'Italia | Ada Masoero

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