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«La Portinaia» (1883-84) di Medardo Rosso

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«La Portinaia» (1883-84) di Medardo Rosso

La passione di Medardo Rosso per la portinaia milanese

L’autorevole Sharon Hecker ci regala piacevoli studi su uno dei soggetti prediletti del grande scultore

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Anziana, ingobbita, i capelli raccolti alla meglio, la donnetta assopita che Medardo Rosso (Torino, 1858-Milano, 1928) ritrasse nella scultura «La Portinaia» diventò uno dei suoi soggetti prediletti, realizzato in più versioni da quel giorno del 1883 quando, a Milano, ne modellò di furia la creta, dopo una lunga afasia creativa. Come racconta lui stesso, irruppe con la creta nella portineria di via Montebello 3, dove aveva lo studio, e la ritrasse di getto. La mattina successiva osservò la scultura e fu finalmente soddisfatto: «Me sentivi guarì. M’ero sgravato della portinaia». 

Esemplari di questa scultura sono presenti nei maggiori musei d’Italia e del mondo: uno, prezioso perché appartenuto al grande collezionista Gustavo Sforni (Firenze, 1888-1939), è entrato di recente nella Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona (un punto di riferimento per gli studi sul Divisionismo, e non solo), che nel giugno 2023 ha promosso una giornata di studio. 

Ora escono gli «Atti», che vanno a comporre un libro di robusto spessore scientifico ma anche (e non è così frequente) di piacevole lettura. Merito della curatrice, Sharon Hecker, autorevole studiosa di Medardo: non solo nel suo saggio ha condotto un’originale riflessione sulla liminalità, sulle «aree di confine», nell’arte come nella vita, facendo di quella figura il simbolo del custode della soglia tra il dentro e il fuori (quasi un Giano dell’età moderna), ma ha chiamato a raccolta intorno a essa gli specialisti più diversi. Così, se Derek Pullen segue la complessa realizzazione di queste opere di gesso e cera (la cera non modellata, bensì fusa da un modello), Margherita d’Ayala Valva ci illumina sulla collezione Sforni; Laura Schettini conduce un’indagine sociologica (al femminile) sul suo soggetto; Marta Sironi esplora le fonti iconografiche nell’illustrazione satirica e Giovanna Ginex ne rilegge la fortuna in teatro, pittura e letteratura coeve. Per l’oggi, ci sono Barry X Ball (1955), con il suo «Medardo Rosso Project», e Carlos Bayod Lucini, che documenta il rilievo 3D e la realizzazione delle copie commissionate a Factum Foundation dalla Fondazione tortonese: una come versione tattile, l’altra per sostituire l’originale in caso di mostre fuori sede. 

Medardo Rosso. La Portinaia. Dalla Collezione Sforni alla Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
Atti della Giornata di studio, a cura di Sharon Hecker, 184 pp., ill. b/n e col., Fondazione Crt Tortona, Milano 2024, s.i.p.

La copertina del volume

Ada Masoero, 20 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

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