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Dimitri Cosme
Leggi i suoi articoliAlla fine di maggio la giuria del Prix Pierre Daix si è riunita per stilare l’elenco dei sette libri di storia dell’arte in concorso per l’edizione 2025. Il premio, del valore di 15mila euro, sarà consegnato a novembre alla Bourse de Commerce da François Pinault, fondatore del riconoscimento. Istituito nel 2015 in omaggio a Pierre Daix, giornalista, scrittore, storico dell'arte e amico di Pinault, il premio celebra con questa edizione il suo decennale e per l’occasione si arricchisce di una novità: la creazione della borsa di studio Pierre Daix, destinata a sostenere un giovane storico dell'arte nel proseguimento delle sue ricerche.
Con una dotazione di 5mila euro, la borsa di studio sarà assegnata annualmente durante la cerimonia di premiazione. Le candidature sono proposte dai membri della giuria, che premiano un lavoro di ricerca incentrato sulla creazione contemporanea. L’obiettivo è di «valorizzare un approccio innovativo, sia esso storico, teorico o critico, e incoraggiare l’emergere di nuove prospettive portate da giovani ricercatori e ricercatrici di età inferiore ai 35 anni».
Le opere selezionate quest'anno sono: De quelques vies ou ce qu’il en reste. Art populaire; Art Brut. Jardins pittoresques, rocailles, curiosités de créateurs en tout genre, di Marc Décimo (Les Presses du réel); La gloire de la bêtise. Régression et superficialités dans les arts depuis la fin des années 1980, di Morgan Labar (Les Presses du réel); La ruse de Jacob. L’élevage des humains et le modèle de l’art, di Éric Michaud (Gallimard); Oser le nu. Du XVIe au XXe siècle. Le nu représenté par les artistes femmes, de Camille Morineau (Flammarion); L’Histoire de l’art engagée: Linda Nochlin, di Émilie Oléron Evans (Presses Universitaires de Strasbourg); Les abstractions concrètes d’Anni Albers (1899-1994). Une histoire textile de la modernité, di Ida Soulard (Les Presses du réel) e Réunir les bouts du monde. Art, histoire, esclavage en mémoire, di Elvan Zabunyan (Éditions B42).
La giuria è composta da: Laure Adler, giornalista, letterata, Jean-Louis Andral, storico e critico d’arte, direttore del Musée Picasso di Antibes; Martin Bethenod, presidente del Crédac, presidente degli Archivi della critica d’arte; Nathalie Bondil, storica dell’arte, direttrice del nuovo dipartimento del museo e delle esposizioni dell’Institut du Monde arabe; Jean-Pierre Criqui, conservatore delle collezioni contemporanee, Musée national d’art moderne / Centro Pompidou, redattore capo dei «Cahiers du Musée national d’art moderne»; Cécile Debray, storica dell'arte, presidente del Musée national Picasso-Parigi; Donatien Grau, storico dell’arte e della letteratura francese, critico d’arte e scrittore; Christophe Ono-dit-Biot, vicedirettore della redazione del settimanale «Le Point», scrittore; Bruno Racine, direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana e scrittore; Pascal Rousseau, storico dell’arte moderna e contemporanea, vincitore del Prix Pierre Daix 2020.
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