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Michela Moro
Leggi i suoi articoliIl martelletto di Isabelle Paagman, Sotheby’s Senior International Contemporary Art Specialist, per la prima volta sul rostro milanese, ha chiuso la «Contemporary Auction Evening Sale» con il risultato totale di 10.690.115 euro.
Top lot della serata è stata la «Natura Morta» di Giorgio Morandi, del 1955, aggiudicata a 1.197.500 euro dopo un buon confronto tra i bidders.
A seguire il «Concetto spaziale» (1960) di Lucio Fontana, è stato aggiudicato online per 1.016.000 euro a un acquirente entrato nella vendita quando le offerte erano già a 780mila euro, riprova di quanto ormai sia familiare la rete per i collezionisti. Conferito praticamente pari merito a 1.003.300 euro il terzo top lot, il «Concetto spaziale» (1961), sempre di Fontana. Nella serata, in cui più del 90% dei lotti debuttava in asta, sono state complessivamente vendute nove opere di Fontana sui 55 lotti offerti, riconferma del costante interesse per l’artista.
Il monocromo giallo di Mario Schifano «Da Capo» (1961), ha raggiunto 406.400 euro, mentre il quadrato giallo di Joseph Albers, «Homage to the Square», è stato venduto per 292.100 euro. Aggiudicato in sala, con un buon pubblico nonostante online e telefoni nell’era post Covid stiano erodendo le sale delle aste dal vivo, l’«Achrome» di Piero Manzoni, panno eseguito nel 1960-61, a 291.100 euro, raddoppiando la sua stima massima, dopo essere stato conteso dai partecipanti in sala e al telefono.
Non si arresta la «Salvomania» scoppiata tra i collezionisti: «Il villaggio» (2014), paesaggio riccamente colorato, è stato venduto online per 254mila euro, quasi tre volte la stima massima; ha superato le aspettative anche «Senza titolo», del gennaio 1987, che con 171.450 euro ha più che raddoppiato la stima iniziale. La vendita del 93% dei lotti ha visto contendersi con vigore anche la polaroid di Luigi Ghirri, «Senza titolo (Roma)», realizzata nel 1979, aggiudicata a 15.240 euro, più di cinque volte la sua stima massima di 2.200-2.800 euro. Anche chi ha acquistato Tancredi, «Come avrebbe dipinto Ensor se fosse un pellerossa?», 1959-60, ha combattuto una piccola battaglia per conquistarsi l’opera a 76.200 euro. Buon risultato per il torinese Guglielmo Castelli, nato nel 1987: il dipinto «Saliva» (2019), è stato acquistato per 48.260 euro.
Opere «classiche» come il lavoro di Hans Hartung, «T1965-H29» (1965), è stato venduto per 279.400 euro, mentre «Relief n.24», di Henryk Stażewski, artista polacco forse poco noto in Italia ma considerato fondamentale protagonista del Costruttivismo e dell’Astrazione geometrica, è stato conteso online prima di superare la stima massima e vendere per 215.900 euro.
«La vendita di arte contemporanea di questa stagione ha visto i maestri italiani confrontarsi con le loro controparti internazionali suscitando l’interesse di collezionisti provenienti da tutto il mondo, conclude Lorenzo Rebecchini, Head of Sales, Contemporary Art, Italia, Abbiamo visto partecipanti dall’Europa, dagli Stati, ma anche dal Libano e dal Messico contendersi opere straordinarie facendo registrare uno dei più alti tassi di vendita mai visti per un’asta di questo tipo a Milano».

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