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Michela Moro
Leggi i suoi articoliLa mappatura italiana delle case d’asta di «Il Giornale dell’Arte». Per questa stagione sono stati richiesti i dati semestrali a cinquanta «testate» cui han fatto seguito 27 risposte, cinque in più del 2018. Nella costante diversità di modus operandi e generi, la somma dei risultati, per quanto imperfetta, supera i 160 milioni di euro, con l’ovvia soddisfazione di chi ha incrementato i propri fatturati. Come sempre il dipartimento più attivo in quasi tutte le case d’aste è quello dell’arte moderna e contemporanea, ma a seguire si evincono le peculiarità di ognuno, considerando anche le diverse aree geografiche di provenienza. Bene gioielli, design, automotive. Il contributo esponenziale delle vendite online è ormai un fatto assodato. Ecco le voci dei protagonisti.
BOLLI E ROMITI
Fatturato primo semestre 2019: 1.461.350 euro
Top lot
1. Collier Cartier in oro giallo con pendenti a foglie guarniti di brillanti, 2,50 ca ct., 32.240 €
2. Tavolo da centro in legno dorato, Francia, periodo Luigi XVI, 29.760 €
3. Bartholomeus Spranger, «Sacra famiglia con angeli», olio su tela, 23.064 €
1.461.350 di euro è il risultato dichiarato da Bolli&Romiti, romana, new entry nella classifica di «Il Giornale dell’Arte», che così commenta: «Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti: in soli 3 anni di attività la crescita di Bolli&Romiti è stata esponenziale. Registriamo un incremento del fatturato del 50% rispetto al primo semestre 2018, con percentuali di venduto che, in occasione dell’asta “Uno sguardo a Venezia”, hanno superato il 90%. Abbiamo ottenuto i risultati migliori nell’ambito della gioielleria firmata e della grande decorazione, ma anche settori del collezionismo minore come il modellismo e i giocattoli vintage registrano un notevole successo».

Tavolo da centro francese Luigi XVI aggiudicato da Bolli e Romiti a 29.760 euro
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