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Michela Moro
Leggi i suoi articoliLa mappatura italiana delle case d’asta di «Il Giornale dell’Arte». Per questa stagione sono stati richiesti i dati semestrali a cinquanta «testate» cui han fatto seguito 27 risposte, cinque in più del 2018. Nella costante diversità di modus operandi e generi, la somma dei risultati, per quanto imperfetta, supera i 160 milioni di euro, con l’ovvia soddisfazione di chi ha incrementato i propri fatturati. Come sempre il dipartimento più attivo in quasi tutte le case d’aste è quello dell’arte moderna e contemporanea, ma a seguire si evincono le peculiarità di ognuno, considerando anche le diverse aree geografiche di provenienza. Bene gioielli, design, automotive. Il contributo esponenziale delle vendite online è ormai un fatto assodato. Ecco le voci dei protagonisti.
BERTOLAMI
Fatturato primo semestre 2019: 7.929.152 euro
Top lot
1. Anello modello Trilogy con diamante, 675.000 €
2. Anello appatenuto a papa Gregorio XIII, 264.812 €
3. Busto loricato di Adriano, 117-138 d.C., 225.000 €
Roma. Giuseppe Bertolami, tra Roma e Londra, amministratore unico di Bertolami Fine Arts, analizza il periodo: «Rispetto al primo semestre del 2018 il fatturato registra un incremento del 21%. In crescita anche i ricavi da private sale, un fenomeno che considero significativo perché non ha carattere di occasionalità ma manifesta una consolidata tendenza aziendale. I numeri si commentano da soli: i 684mila euro entrati in cassa nel primo semestre 2017 grazie alle vendite dirette, sono diventati 836mila nel 2018 e 1.180.000 nel 2019, una cifra che, nell’economia del nostro bilancio, comincia a diventare considerevole. Pertanto il semestre si è concluso con un fatturato complessivo di euro 7.929.152. Mi pare interessante rilevare come il +21% non derivi da un aumento del numero delle aste (10 battute e 8 elettroniche esattamente come nel 2018), ma da migliori performance. Le aste elettroniche stanno andando benissimo e si stanno rivelando uno strumento formidabile per gestire le transazioni di piccola e media fascia, lasciando ai capi dipartimento la possibilità di proporre aste battute più curate e selettive destinate a soddisfare il palato sempre più raffinato dei grandi collezionisti. Di ciò si sono sinora avvantaggiati soprattutto i comparti di nicchia, in particolare quelli che operano regolarmente su Londra: numismatica, glittica e archeologia. Le vendite primaverili di monete e medaglie e cammei e intagli (Londra, 10 e 11 luglio) proponevano una selezione strepitosa premiata da risultati che hanno di gran lunga superato le nostre più rosee aspettative. Per alzare il livello dell’offerta abbiamo creato dipartimenti supersettoriali guidati da grandi specialisti e in quest’ottica abbiamo scorporato la glittica dal dipartimento di archeologia, operazione che stiamo ripetendo proprio in questi giorni con la suddivisione del comparto preziosi in tre dipartimenti: Gioielli, Orologi e Argenti, avori, coralli e oggetti d’arte russa; stesso destino anche per il mastodontico dipartimento di arte moderna e contemporanea. Procede nella direzione della conquista di nuove nicchie di mercato anche l’interesse verso forme di collezionismo ancora poco praticate in Italia, penso ad esempio alla moda dei neo gabinetti di curiosità che, rivisitando l’affascinante tradizione delle Wunderkammer seicentesche, riporta in auge la passione per gli oggetti rari e inusuali, scoprendo una moderna inclinazione del gusto verso le curiosità della natura, il bizzarro, il macabro e persino il mostruoso. Il nuovo dipartimento di Oddities, Curiosities & Wonders sarà diretto da uno dei pochi esperti italiani del settore, Giano Del Bufalo».

Il busto loricato di Adriano aggiudicato da Bertolami Fine Arts a 225mila euro
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