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Un render del Guggenheim Abu Dhabi

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Un render del Guggenheim Abu Dhabi

Il Guggenheim Abu Dhabi sarà uno spazio civico che riunisce le persone e guarda al XXII secolo

Il presidente dell’Agenzia del turismo culturale della capitale degli Emirati Arabi Uniti ha illustrato per la prima volta il nuovo museo, che aprirà nel 2026. Ai grandi nomi contemporanei si affiancheranno nuovi artisti da Asia, Africa e mondo arabo

Gaspare Melchiorri

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In una conferenza stampa il presidente dell’Agenzia del turismo culturale di Abu Dhabi, Mohamed Khalifa Al Mubarak, ha rivelato per la prima volta che cosa (e come) sarà esposto nel Guggenheim Abu Dhabi, che aprirà nel 2026. Si è saputo ad esempio che il nuovo museo presenterà i grandi nomi dell’arte contemporanea della tradizione occidentale, come Jean-Michel Basquiat, Jackson Pollock, Mark Rothko e Andy Warhol, insieme ad artisti contemporanei meno conosciuti provenienti da luoghi come l’Asia, l’Africa e il mondo arabo.

«Faranno parte di quella collezione nomi famosi, ma proprio accanto a loro ci saranno meravigliosi artisti contemporanei che forse, purtroppo, il grande pubblico non conosce molto», ha detto, promettendo che la nuova istituzione sarà «molto più di un museo», secondo un articolo pubblicato sul sito di informazione «The National». «Sarà davvero uno spazio civico. Sarà un luogo che riunisce le persone con musica, cibo, danza e, naturalmente, arte contemporanea».

La collezione, che coprirà il periodo dagli anni Sessanta ad oggi, è «veramente globale», ha affermato Al Mubarak, e metterà in luce artisti poco conosciuti. «Quando abbiamo assemblato la collezione, era fondamentale per noi concentrarci su artisti contemporanei che non hanno ricevuto la visibilità che meritano, sia per la loro posizione geografica, sia per il loro genere», ha affermato. «Vogliamo essere imparziali in questo». Promette inoltre che l’arte indigena sarà «molto, molto importante».

Il dirigente ha descritto la pianificazione come uno sguardo indirizzato al futuro: «Per quanto possibile, abbiamo cercato di pensare a come sarà il museo del XXII secolo». Ciò comporterà l’uso della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale. «In alcuni casi utilizziamo la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale e, naturalmente, la narrazione umana», ha affermato.

Il Guggenheim Abu Dhabi è stato progettato da Frank Gehry, che ha anche disegnato il museo Guggenheim di Bilbao; l'istituzione dovrebbe aprire nel 2026 sull’isola di Saadiyat, a cinque minuti di auto dal centro di Abu Dhabi. La nuova sede del Guggenheim (la quarta, dopo quelle di New York, Venezia e Bilbao) si affianca al Louvre Abu Dhabi, aperto nel 2017, al Museo di Storia Naturale, inaugurato all’inizio di quest’anno, e al Museo Nazionale Zayed, che aprirà le sue porte il prossimo mese. Per ciò che riguarda il mercato dell’arte, l’Abu Dhabi Art Fair si è recentemente ingrandita e il prossimo anno entrerà a far parte del «franchise» Frieze.

Sono vent’anni che si parla del Guggenheim Abu Dhabi. L’apertura era prevista inizialmente per il 2012, poi posticipata al 2017 e infine, a causa di ulteriori ritardi, alcuni dei quali dovuti alla pandemia di Covid-19, al 2022-23. La sua realizzazione ha anche suscitato controversie e proteste: nel 2011 diversi artisti firmarono una lettera aperta in cui esprimevano preoccupazione per le presunte violazioni dei diritti umani legate al progetto.

Gaspare Melchiorri, 26 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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