Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Galleria di gallerie

Galleria di gallerie 

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

L’arte italiana negli anni tra le due guerre fu tutt’altro che «provinciale». A Milano soprattutto, città che si avviava a diventare la capitale del mercato dell’arte grazie alle numerose gallerie che vi operavano, come la Bardi, la Pesaro, la Scopinich, Bottega di Poesia, Il Milione, Barbaroux, Gussoni, Gian Ferrari e molte altre ancora: una costellazione che promosse le numerose correnti artistiche fiorite tra il 1919 e il 1939. 

 

La mostra «Gallerie milanesi tra le due guerre» (catalogo Silvana Editorale), curata da Luigi Sansone per la Fondazione Stelline, riesplora fino al 22 maggio quel panorama artistico attraverso un centinaio di pezzi tra dipinti, sculture e documenti, presentando opere degli artisti proposti allora da quelle gallerie: si va da Medardo Rosso al Futurismo (con lavori su carta di Balla, Prampolini, Cangiullo e il libro imbullonato Depero Futurista); dall’Aeropittura, dominata da Enrico Prampolini, al gruppo sarfattiano di «Novecento» (poi «Novecento italiano»: con Funi, Dudreville, Oppi, Marussig, Carrà, Campigli, Casorati, Usellini, «La nonna delle case» del 1926, Arturo Martini e altri, capeggiati da un Sironi qui un po’ sottotono). 

 

Al piano inferiore va in scena l’Astrattismo, promosso da Il Milione, con i suoi esponenti italiani e la precoce personale di Kandinskij, del 1934. Chiudono il percorso il Chiarismo e l’esperienza di Corrente.

 

Ada Masoero, 12 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

È la proposta di segretario generale dell’Ambrosiana di Milano, Antonello Grimaldi, che chiude con il bilancio in utile e punta a 500mila visitatori nel 2025: «Voglio un museo non elitario né autoreferenziale. E propongo di cambiare la nostra governance»

Al Pac una mostra non di opere ma di documenti (fotografie, comunicati stampa, filmati…) è anche il ritratto di una gallerista radicale e innovatrice

Al Teatro Parenti di Milano, dall’11 al 21 settembre, la prima di una pièce che con vena ironica e divertita racconta la storia della casa di moda parigina, artefice di squisiti oggetti del desiderio. Come la mitica «Birkin», da ieri la borsa più costosa di sempre: 10,1 milioni di dollari all'asta di «Fashion Icons» tenuta da Sotheby’s a Parigi

Presentate al Museo del Novecento di Milano, ora tre loro opere «virtuali» possono essere acquistate online e scaricate su app. Da settembre, esperienza immersiva nei rispettivi archivi

Galleria di gallerie | Ada Masoero

Galleria di gallerie | Ada Masoero