Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliProgettato nel 1909 e costruito nel 1935-37 dalla società Ansaldo, quello di Roma Ostiense era il Gazometro più grande d’Italia, fulcro energetico di un’epoca di grande spinta alla modernizzazione. Oggi è un esempio di archeologia industriale associato a riqualificazione urbana, transizione energetica e riconversione culturale, riconosciuto dal «Guardian» nel 2020 tra i siti più promettenti d’Europa. Il piano di recupero è stato avviato nel 2006 dall’Eni (proprietaria dell’area) in collaborazione con il Comune di Roma e ha coinvolto l’intero quartiere. L’obiettivo per l’ex Gazometro e l’area circostante è di diventare il più grande distretto di innovazione della città: ROAD | Rome Advanced District, «un ecosistema imprenditoriale aperto capace di attrarre soggetti pubblici e privati in ottica di filiera, punto di riferimento per eventi, attività di education e sperimentazioni creative. Un luogo aperto, accessibile e inclusivo, una fucina di talenti, un centro di conoscenza e ricerca avanzata, un aggregatore di comunità, un playground dove ingegneri, designer, artisti e scienziati naturali e sociali potranno sviluppare insieme soluzioni per un futuro sostenibile», spiegano gli ideatori del progetto.
Il Complesso del Gazometro Ostiense è già sede di ROAD; Joule | Scuola di Impresa di Eni; ZERO | acceleratore clean-tech del Fondo Nazionale Innovazione; ed Eni 2050 Lab | nuovo polo dedicato alle tecnologie di punta dell’area Ricerca e Sviluppo della società. E da ora si apre anche all’arte: il primo appuntamento, fino al 30 ottobre, è al piano -1 del Gazometro 3, con la mostra «Energie contemporanee», organizzata nell’ambito del nuovo programma espositivo «Arte al Gazometro». Curata da Spazio Taverna (studio curatoriale fondato da Marco Bassan e Ludovico Pratesi al fine di indagare processi di contaminazione tra l’arte contemporanea e altri mondi professionali), la mostra presenta sculture e installazioni di diciassette giovani artisti italiani volte a indagare gli aspetti più profondi del concetto di energia e a visualizzarne l’azione e gli effetti sulla struttura della materia. Il percorso espositivo è ispirato alla manifestazione ideata nel 1974 da Achille Bonito Oliva, allestita dall’architetto Piero Sartogo nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese, con le opere suddivise in vari box e un’illuminazione che simula la luce del sole. Tra i lavori esposti una scultura di Ambra Castagnetti, vincitrice della borsa di studio Biennale College Arte alla Biennale di Venezia del 2022. Intitolata «Scorpia» e realizzata in alluminio, plastica e resina, l’opera dalle sembianze biomorfe allude ai processi di trasformazione e metamorfosi, che sono alla base dell’evoluzione di ogni organismo e della definizione della propria identità. «Senza dire una parola», del collettivo Numero Cromatico, è invece un’installazione composta da cinque tende a piastrine su ruote decorate con immagini generate dall’Intelligenza Artificiale: riproducono figure animali e vegetali stilizzate e indagano le connessioni tra arte contemporanea e neuroscienze. È un’opera potenzialmente attraversabile che innesca nello spettatore una reazione sinestetica, capace di attivare varie dimensioni psichiche ed energetiche.
Tra gli artisti esposti anche l’italo senegalese Binta Diaw, che nel proprio lavoro utilizza spesso materiale organico come terra e capelli, ispirandosi all’approccio alla materia proprio dell’Arte povera, che includeva nell’opera il potere modellante espresso dall’energia con il passare del tempo. E poi, ancora, Federica Di Pietrantonio, Clarissa Falco, Andrea Mauti, Lucas Memmola, Lulù Nuti, Katya Ohii, Iacopo Pinelli e molti altri. Tra i prossimi appuntamenti di «Arte al Gazometro» la settima edizione di «Videocittà», in programma dal 5 al 7 luglio, dedicata al tema della galassia e composta da un fitto calendario di mostre, installazioni, videoarte, performance live e dj set di artisti quali Bjorn Melhus, Camille Henrot e Tommy Cas, solo per citarne alcuni. Per l’occasione Nebula trasformerà il Gazometro in una nebulosa illuminata con 400mila luci al led. Tra i talk da segnalare il dibattito sull’immersive experience moderato da Nicolas Ballario, con Giorgio Moroder, Quiet Ensemble e Francesco Dobrovich. Dal 25 al 27 ottobre, infine, sarà la volta di Maker Faire Rome - The European Edition, fiera annuale dedicata all’innovazione, alla tecnologia e alla creatività.
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