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Rocco Moliterni
Leggi i suoi articoliSono stato forse uno degli ultimi a vedere la colorata «Balena» di cartapesta di Jacopo Allegrucci all’ingresso della Triennale di Milano, prima che un piromane le desse fuoco nella notte di domenica 13 luglio. Proprio domenica sono andato a pranzo da Cucina Triennale, la nuova caffetteria ristorante nel Palazzo dell’Arte che fino a novembre ospita la XXIV esposizione «Inequalities», con dieci mostre e una miriade di eventi.
Per l’occasione è stata inaugurata la nuova caffetteria, spostata al piano parco per ampliare gli spazi espositivi a pianterreno. Cucina Triennale sfrutta così anche la possibilità di avere tavoli all’esterno. La gestione è stata affidata alla T’a Milano di Tancredi e Alberto Alemagna, eredi di quella famiglia che ha creato il mito del panettone in Italia, con il tormentone diffuso anche da Carosello «Alemagna. Ullalà, è una cuccagna!». La caffetteria è aperta dal mattino alla sera e la sua carta propone una selezione di tapas, dalle semplici polpette di carne al sugo agli iperfighetti (siamo pur sempre a Milano) «lobster roll», ossia roll di astice, per finire alla bresaola di Wagyu (a 18 euro non è neppure troppo cara). Tra paste e risotti brillano la classica tagliatella al ragù e (come il genius loci richiede) un risotto al salto alla milanese servito a scelta con fonduta, gremolada di ossobuco o riduzione di Sauterne. Non mancano piatti vegetariani e di pesce, tra cui un polpo croccante. Nel reparto alla brace accanto a un galletto al mattone laccato alla paprika compare anche la mitica costoletta di vitello alla milanese, servita con pomodorini Piccadilly e rucola (per un tuffo negli anni ’80 della ristorazione). Non potevo esimermi dal provarla, e non mi sono pentito. Perché era una vera milanese, ossia spessa con l’osso, croccante fuori e bella rosa dentro. Da fare esclamare «ullalà, è una cuccagna», anche se l’esclamazione di stupore si può riservare al momento del conto: avendo mangiato solo la costoletta, accompagnata da un bicchiere di Falanghina e un caffè ho speso ben 50 euro.

La costoletta di vitello alla milanese, servita con pomodorini Piccadilly e rucola
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