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Bill Pallot

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Bill Pallot

Condannati in Francia i falsari delle sedie di Versailles

Nove anni dopo i fatti, l’11 giugno il tribunale penale di Pontoise ha pronunciato pene detentive con sospensione condizionale e multe nei confronti di Bill Pallot specialista di mobili francesi del Settecento e del suo complice, l’ebanista Bruno Desnoues

Soprannominato nel settore «Père La Chaise», Bill Pallot, esperto di fama mondiale e autore di L’Art du siège en France au XVIIIe siècle (Acr-Gismondi Éditeurs, Parigi 1987), è stato a lungo «l'oracolo dei conservatori dei musei desiderosi di mettere al sicuro i loro acquisti», come scrive Harry Bellet, giornalista della redazione culturale del quotidiano «Le Monde», nell’ultima edizione del suo libro Faussaires illustres (Actes Sud, Parigi 2025). Al momento della pubblicazione, non essendo stato giudicato, Pallot, insieme agli altri protagonisti del caso dei mobili falsi di Versailles, era presunto innocente, precisa l'autore, che descrive lo specialista come «un dandy, proprietario di una Porsche personalizzata da Vasarely, vestito con abiti a tre pezzi di cui sceglie la fodera (raramente discreta, ma sempre di gusto perfetto), capelli di media lunghezza e sguardo spesso malizioso dietro piccoli occhiali».

L’11 giugno, il tribunale correzionale di Pontoise (Val-d’Oise) ha condannato lo specialista di mobili francesi del Settecento a quattro anni di reclusione, di cui quattro mesi effettivi, e a una multa di 200mila euro. Arrestato il 7 giugno 2016 nella sua abitazione nell'VIII arrondissement di Parigi, indagato per «riciclaggio aggravato, truffa aggravata e ricettazione» prima di trascorrere quattro mesi di custodia cautelare dietro le sbarre, non tornerà in prigione. Gli è invece vietato esercitare la professione di esperto per cinque anni.

Il suo complice, Bruno Desnoues, ebanista del faubourg Saint-Antoine a Parigi e miglior artigiano di Francia, è stato condannato a tre anni di reclusione, di cui quattro mesi effettivi (già scontati in custodia cautelare), e a 100mila euro di multa. A ciò si aggiunge il risarcimento dei danni alle vittime, pari a 150mila euro al Castello di Versailles, 420mila euro a Sotheby’s e 530mila euro alla famiglia Guerrand-Hermès per la sedia firmata Georges Jacob proveniente dal Cabinet de la Méridienne di Maria Antonietta a Versailles, acquistata nel 2008.

I due imputati, che sono comparsi in aprile davanti al tribunale, avevano ammesso di aver fabbricato sette sedie reali, presuntamente autentiche, acquistate tramite gallerie (tra cui la Kraemer, assolta) dal Castello di Versailles, dalla famiglia Guerrand-Hermès e dal fratello dell'emiro del Qatar. Il duo avrebbe beneficiato di quasi 1,2 milioni di euro di commissioni sulla rivendita di questi falsi.

«Sono soddisfatto che il mio appartamento non sia stato sequestrato, contro il parere del procuratore, e sollevato di non dover tornare in prigione dove ho già trascorso quattro mesi in custodia cautelare», ha dichiarato Bill Pallot. Era importante anche che il tribunale riconoscesse la responsabilità parziale di Versailles, obbligandola così a rimborsare in solido con me e Desnoues il 25% della bergère di Séné. Sono invece deluso da Sotheby’s, nonostante mi fossi difeso bene spiegando tutte le lacune della loro perizia. Non poter esercitare la mia professione è un duro colpo, ho debiti ingenti», riporta «Le Figaro», aggiungendo che l’esperto «deve decidere nei prossimi giorni, insieme ai suoi avvocati, se presentare ricorso».

Stéphane Renault, 13 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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